L’uragano Milton, con venti a 140 km/h, ha distrutto migliaia di case, lasciato senza elettricità tre milioni di persone e provocato, al momento, la morte di tredici persone. Ma anche in un contesto così difficile emergono forme di mutualismo dal basso non previste e pratiche di solidarietà spontanea con cui riscoprire il valore della costruzione del “comune”. “I disastri climatici ci stanno addestrando alla sopravvivenza – scrive Alessandro Ghebreigziabiher – I generatori di energia e l’internet satellitare sono investimenti intelligenti, ma non c’è niente di più importante dei nostri vicini…”. Tornano in mente la solidarietà spontanea di tanti condomini e i cesti sospesi in quei giorni quando il mondo si è fermato per la pandemia
Evacuate o morirete. Questo è ciò che è stato detto ai cittadini della Florida e delle zone confinanti negli Usa dalle varie autorità locali e nazionali. Queste ultime, prima dell’arrivo dell’uragano Milton, definito la tempesta del secolo, avevano già salvato almeno 340 persone e 49 animali domestici. Successivamente, i rifugi di salvataggio sparsi negli Stati Uniti hanno fornito alloggio agli animali che erano stati evacuati. Di seguito è stato diffuso il tragico bollettino sul numero di morti e sfollati, oltre a quello sui danni a case e ogni tipo di infrastruttura, ma ci sono anche tante storie di sopravvivenza e coraggio, nonché umana solidarietà, che meritano di essere conosciute.
Come non citare coloro che per lavoro salvano il prossimo, tra cui un ragazzo di 14 anni trovato a galleggiare nelle acque dell’alluvione abbracciato a un pezzo di recinzione, le 135 persone salvate da una struttura di residenza assistita o i tanti bambini, come quelli che erano rimasti intrappolati in una casa parzialmente distrutta da un albero caduto.
Ci sono anche racconti che strappano un seppur esile sorriso, come quello di Simon Forster, sua moglie e i due figli, i quali ancora una volta non riescono a tornare in Scozia dopo essere venuti in vacanza in Florida nel momento sbagliato. Difatti, era già accaduto due anni fa con l’uragano Ian.
Natasha Shannon e suo marito Terry, invece, si sono sentiti soltanto semplicemente fortunati a essere vivi. L’uragano Milton ha strappato il tetto di lamiera dalla loro casa in cemento armato dove lui voleva restare perché è dove è cresciuto, lei lo ha convinto ad andarsene ed è certa di averli salvati tutti. Come darle torto?
E poi altre storie, come quella di un equipaggio di elicotteri della Guardia costiera statunitense ha soccorso un uomo che era rimasto aggrappato a un frigorifero nel Golfo del Messico dopo che la sua barca era rimasta bloccata durante la notte nelle acque agitate dall’uragano.
Una famiglia della Florida ha invece portato tutti i cani e perfino un asino, peraltro star dei social, assieme ai bambini nella loro camera da letto per stare al sicuro e al caldo durante la tempesta. Sono tutti salvi, così come una donna che ha convinto i suoi familiari a portare il cavallo di famiglia in casa, dopo aver sistemato in terra segatura e fieno. Di sicuro è diventata virale l’epopea dell’uomo soprannominato Tenente Dan, da un personaggio del film Forrest Gump. Il nostro, il cui vero nome è Joseph Malinowski, è un senzatetto da anni e ha cavalcato l’uragano Milton sulla sua barca. Ne è uscito illeso.
Ma c’è anche la solidarietà spontanea di singole persone, come quella che pervade il messaggio sui social di Daniel Beasley: se sei diretto a Nord per fuggire e hai bisogno di un posto sicuro per salvarti, ho 5 acri disponibili dove abbiamo il WiFi, un generatore, lavanderia, parcheggio, alcuni collegamenti elettrici e acqua. Animali domestici e animali di grandi dimensioni sono i benvenuti.
Oppure l’eroismo, o semplicemente l’amore di Matt Kelly, il figlio di Liz. Quest’ultima stava guardando la televisione nella sua casa mobile di North Fort Myers quando il tetto è stato strappato da un tornado, uno degli oltre 100 che sono stati registrati con l’uragano Milton. Suo figlio si è rapidamente tuffato sopra di lei, poco prima che la sua casa si sgretolasse. “Mi ha salvato la vita”, ha detto la madre mentre cercava di trattenere le lacrime. “Ha saltato sopra di me e il mio cane, e mi ha letteralmente salvato la vita mentre tutto si schiantasse”.
Infine, vorrei concludere con un’ennesima storia vera che dovrebbe lasciarci qualcosa di utile: Kyle Moorcones è stato in grado di salvarsi e restare in contatto con l’esterno perché la sua famiglia ha un sistema satellitare, ma soprattutto perché uno dei suoi vicini aveva un generatore portatile.
I disastri climatici ci stanno addestrando alla sopravvivenza. I generatori di energia e l’internet satellitare sono investimenti intelligenti, ma non c’è niente di più importante dei nostri vicini. Be’, a mio modesto parere, quando il pericolo che abbiamo di fronte è globale e in un modo o nell’altro possiamo aumentarlo o diminuirlo tramite ogni singola scelta che facciamo, vicini lo siamo tutti.
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