Bocciata la concessione Colle Santo proposta dalla CMI Energia per bucare l’Abruzzo ed estrarre gas. Oltre a diversi buchi nel territorio del comune di Bomba, erano previsti la costruzione di un gasdotto di 21 Km e di una centrale di trattamento gas a Paglieta. Una grande vittoria di cittadini, comitati (a cominciare dal Comitato di Gestione Partecipata del Territorio), associazioni e amministrazioni locali. Per l’Abruzzo, scrive Maria Rita D’Orsogna, è un piccolo miracolo di inizio autunno
È un piccolo miracolo di inizio autunno per l’Abruzzo: i ministeri della Transizione Ecologica e dei Beni Culturali (guidati rispettivamente da Roberto Cingolani e Dario Franceschini) hanno bocciato la concessione Colle Santo come inizialmente proposto dalla CMI Energia nel 2016. Si tratta della messa in produzione di due pozzi di gas in una concessione che riguarda i comuni di Bomba, Archi, Roccascalegna, Torricella Peligna, Pennadomo, Villa Santa Maria, Atessa, Colledimezzo, Altino, Perano e Paglieta.
I pozzi sono denominati Monte Pallano 1 e 2 e sorgono nel comune di Bomba. Oltre ai due pozzi Monte Pallano, la CMI Energia avrebbe successivamente perforato ulteriori “due o tre” pozzi estrattivi, costruito un gasdotto di circa ventuno chilometri con tubatura di venti centimetri di diametro, collegando Bomba a Paglieta, e realizzato una centrale di trattamento gas a Paglieta.
Dopo cinque anni di carteggi, il parere espresso dal governo il 6 ottobre, è stato negativo.
Fra i motivi della bocciatura, il fatto che il progetto avrebbe compromesso le aree protette del Bosco di Mozzagrogna, del Lago di Serranella e delle Colline di Guarenna, i vari pareri negativi inviati dalla regione Abruzzo e in particolar modo dal comune di Paglieta, le numerose osservazioni inviate dal pubblico, da associazioni ambientaliste, e dai comuni di Altino, Atessa, Bomba, Roccascalegna, Mozzagrogna, Perano, Santa Maria Imbaro.
Questa bocciatura è un altro passo in avanti nella salvaguardia del lago di Bomba ed emerge sulla scia di vittorie precedenti contro le trivelle della Forest Oil nello stesso circondario e del gran lavoro fatto dal “Comitato di Gestione Partecipata del Territorio” guidato da Massimo Colonna per oltre dieci anni.
È molto raro che il duetto Cingolani-Franceschini bocci una concessione e lo stop a Colle Santo deve essere motivo di celebrazione per noi. Spero che sia utile nel rafforzare le coscienze ambientali e lo spirito civico d’Abruzzo specie nelle generazioni più giovani.
In questo momento un pensiero di affetto e gratitudine va a Fabrizia Arduini, indimenticabile mia compagna di viaggio nelle battaglie contro il Centro Oli e Ombrina Mare, che si è adoperata anche contro Colle Santo, e che tanta energia ha posto nel voler salvare l’Abruzzo intero dalle trivelle. Ad majora.
Maria Rita D’Orsogna è fisico e docente all’Università statale della California, cura diversi blog (come questo, dove è stato pubblicato l’articolo qui pubblicato). Consapevole dell’importanza dell’informazione indipendente, ha autorizzato con piacere Comune a pubblicare i suoi articoli
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