Oggi, per la prima volta in Italia e in Europa, viene promosso uno sciopero di ventiquattro ore della filiera Amazon. A motivare la gigantesca protesta, l’improvvisa interruzione nella trattativa per la contrattazione di secondo livello, riguardo in particolare i carichi e ritmi di lavoro. Quello che non dovremmo dimenticare nel sostenere questa lotta è che Amazon e altre aziende vogliono non solo fare nuove schiavi, ma che questi lo diventino – per dirla con Ètienne de la Boétie – volontariamente. Insomma, il dominio di Amazon dipende molto da tutti noi consumatori…

Oggi, per la prima volta in Italia e in Europa, viene promosso uno sciopero nazionale di ventiquattro ore della filiera Amazon. Si fermano, dunque, dipendenti e lavoratori in appalto, dipendenti dei magazzini e hub con contratto nazionale di logistica alle aziende fornitrici dei servizi di logistica, della movimentazione e della distribuzione della merce. Soltanto in Lombardia sono oltre cinquemila i lavoratori e le lavoratrici coinvolte: dalle 7 di stamattina sono in corso presidi davanti alle principali sedi e magazzini di Milano, Origgio, Buccinasco, Mezzate, Burago di Molgora, Castegnato e Casirate d’Adda.
A motivare la protesta, l’improvvisa interruzione nella trattativa per la contrattazione di secondo livello, riguardo in particolare: carichi e ritmi di lavoro, contrattazione dei turni, riduzione dell’orario dei driver, stabilizzazione di tempi determinati e interinali, rispetto delle norme su salute e sicurezza (corrieri e facchini Amazon hanno registrato centinaia di casi Covid-19 da inizio emergenza), aumenti retributivi, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore.
Jeff Bezos e i suoi, cullati dal modello statunitense che si vorrebbe imporre anche da noi, non amano il conflitto sociale e costruiscono il consenso dei consumatori attraverso la rapidità ed efficienza di consegna. C’è però un doppio livello del business model di Amazon da considerare: ritmi e condizioni di lavoro; raccolta e appropriazione dati dei clienti, che contribuiscono al profitto dell’azienda non solo tramite gli acquisti, ma anche e soprattutto con la messa a valore del proprio profilo utente – gusti, preferenze, informazioni biografiche e biometriche.
Fonte offtopic_lab
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questi moderni sistemi di profitto sono unilaterali quindi, non condivisibili !!