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Il consumo di suolo cresce ancora

ecodallecitta.it
12 Maggio 2015
Pubblicato il rapporto Ispra 2015 sul consumo di suolo. In aumento ville, seconde case, magazzini e strade. Forte incremento delle superfici artificiali e dell’impermeabilizzazione del suolo

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di Ecodallecittà

Nel nostro Paese si continua a consumare suolo e la seconda edizione del Rapporto Ispra fornisce un quadro completo sull’avanzata della copertura artificiale del nostro territorio.

Il Rapporto sul consumo di suolo in Italia 2015 integra nuove informazioni, aggiorna le precedenti stime sulla base di dati a maggiore risoluzione e completa il quadro nazionale con specifici indicatori per regioni, province e comuni. Sono, inoltre, approfonditi alcuni aspetti che caratterizzano le dinamiche di espansione urbana e di trasformazione del paesaggio a scala nazionale e locale con riferimento alla fascia costiera, alle aree montane, ai corpi idrici, alle aree protette, alle aree a pericolosità idraulica, all’uso del suolo, alle forme e alle densità di urbanizzazione, ai fenomeni dello sprawl urbano, della frammentazione, della dispersione e della diffusione insediativa.

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“I dati mostrano come la progressiva espansione delle infrastrutture e delle aree urbanizzate, in particolare di quelle a bassa densità, continua a causare un forte incremento delle superfici artificiali e dell’impermeabilizzazione del suolo – si legge nel Rapporto – Il consumo di suolo cresce ancora in modo significativo, pur segnando un rallentamento negli ultimi anni. Tali dinamiche insediative non sono giustificate da analoghi aumenti di popolazione e di attività economiche. Il territorio e il paesaggio vengono quotidianamente invasi da nuovi quartieri, ville, seconde case, alberghi, capannoni industriali, magazzini, centri direzionali e commerciali, strade, autostrade, parcheggi, serre, cave e discariche, comportando la perdita di aree agricole e naturali ad alto valore ambientale, con un uso del suolo non sempre adeguatamente governato da strumenti di pianificazione del territorio e da politiche efficaci di gestione del patrimonio naturale”.

Scarica il rapporto cliccando qui.

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