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Il bivio di Parigi

redazione di Comune
31 Ottobre 2015

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a cura di Alberto Castagnola* e redazione di Comune

In vista della conferenza internazionale sul clima di Parigi (Cop21, 30 novembre / 15 dicembre), Comune offre alcuni strumenti – pubblicazioni (notizie, articoli, ricerche) e iniziative (incontri e seminari: richieste ) – per documentare la situazione globale, per segnalare politiche e azioni di contrasto sui cambiamenti cliamatici e per mostrare l’influsso delle imprese sulle politiche per il clima. Nella prima parte Analisi, nella seconda Proposte (naturalmente il confine non è rigido), quindi Appelli e Appuntamenti (in coda Sitologia e Letture consigliate); altri articoli dedicati al tema del cambiamento cliamatico nell’archivio di Comune sono leggibili con la Tag Clima. Ringraziamo gli autori degli articoli per averli messi in Comune.

…

 Pagina in costante aggiornamento

Notizie giorno per giorno da Parigi

ANALISI

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Menzogne Silvia Ribeiro

L’accordo sul clima parla di geoingegnerie e tecnologie ad alto rischio per fermare il cambiamento climatico. «Non si tratta di obiettivi bassi. Non sono false “soluzioni”… Sono menzogne»

La magia di Parigi Alberto Zoratti

Bisognerebbe essere prestigiatori, come spesso i governi sanno essere, per tenere insieme le ambizioni dell’accordo sul clima con le misure messe in atto. L’accordo ha salvato Francia e Cop21, non la lotta al cambiamento climatico. L’accordo di Parigi è storico, perché è l’ennesima occasione persa. Perchè mette le basi per un sistema post-Kyoto, con impegni non più vincolanti, in un processo che è più attento agli interessi economici delle grandi imprese e a quelli politico-tattici dei governi che non all’esigenza di invertire la rotta. Se il Paris Agreement dà ossigeno a una Francia sotto attacco e a una Cop in crisi di identità, non dà strumenti veramente efficaci per contrastare il caos climatico, anche se, nei fatti, rimette al centro il ruolo dei governi e dei loro piani di azione. La palla torna sui territori e in questo, i movimenti sociali e cittadini, dovranno saper giocare all’attacco

Un accordo senza ambizioni Alberto Zoratti

Mentre la concentrazione di CO2 in atmosfera continua a salire, il drastico cambiamento di rotta al vertice sul clima di Parigi non sembra emergere né tra gli inquinatori storici né tra gli ultimi arrivati come Cina e India

Brutto clima per la finanza Ugo Biggeri e Andrea Baranes

Il mercato finanziario fa di tutto per ignorare il cambiamento del clima, per negarlo, per sottovalutarlo

Il sorpasso che fa bene al clima Alberto Zoratti

Nel mondo per la prima volta è stata installata più capacità rinnovabile che non nucleare e fossile. Ma l’86,3% del consumo deriva ancora da combustibili fossili. Intanto, arriva la bozza di accordo di Cop21: un’altra occasione persa

Ridurre le merci Giorgio Nebbia

Per rallentare i cambiamenti climatici non è possibile diminuire i gas serra che già sono nell’atmosfera. Si può solo aggiungerne di meno. Per farlo bisogna usare meno energia fossile, cioè ridurre le merci

Guerra e clima Silvia Ribeiro

Le forze armate e le guerre sono tra i maggiori responsabili di emissioni di gas serra. Malgrado questo, nel testo dei negoziati del vertice sul clima, la parola “militare” non viene mai menzionata. E di sicuro, a Parigi, non se ne discute

Buone compagnie per il dopo collasso Carlos Taibo

Nessuno dei problemi legati al cambiamento climatico troverà soluzione nel capitalismo. Ci avviciniamo al collasso. Dobbiamo organizzarci dal basso tra autogestione, demercificazione, de-patriarcalizzazione, reciproco sostegno

T-Tip e cambiamento cliamtico, chi ci guadagna? Alberto Zoratti

I report dell’Ipcc, il Panel di scienziati e ricercatori che per le Nazioni Unite studia il fenomeno del cambiamento climatico, ci racconta di una concentrazione di CO2 in atmosfera in costante aumento. I movimenti sociali e le reti della società civile, ormai da anni spingono per un cambiamento di paradigma: “System change not climate change”. Uno scenario ad oggi inesistente considerato che i principi del libero commercio rimangono prioritari rispetto alle questioni della tutela ambientale, come dimostra l’accordo commerciale Usa-Ue “T-tip”

A Parigi, sull’orlo del precipizio Alex Zanotelli

Il disastro climatico sarà di nuovo pagato dagli impoveriti

Cronaca di un disastro climatico annunciato Silvia Ribeiro

Il cambiamento climatico esiste ed è molto grave. Per evitare che il pianeta continui a riscaldarsi, spiega Silvia Ribeiro, sappiamo bene cosa fare: occorre ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, conseguenza del sistema di produzione e consumo di combustibili fossili

Una logica predatoria Paolo Cacciari

Questa volta non è difficile immaginare cosa accadrà a Parigi alla #Cop21, il vertice sul clima. Questa volta la svolta ci sarà. “Me lo vorrei augurare – scrive Paolo Cacciari – Ma non riesco a superare una antico pregiudizio sulla possibilità che il capitalismo possa non solo umanizzarsi, ma persino naturalizzarsi… C’è una logica predatoria che sovraintende i comportamenti delle imprese capitalistiche e dei loro sistemi di governo…  Fino a quando i governi continueranno a pensare che il benessere umano sia un sinonimo della crescita … continueranno a sacrificare tutto a favore di un totem chiamato denaro

Il boom del fracking è finito

Le cause? Crollo del prezzo del petrolio e proteste ambientaliste

Il paese dove fioriscono i limoni Domenico Finiguerra

La superficie agricola, negli ultimi quarant’anni, è scesa del 28 per cento. Consumiamo terra (cioè paesaggi, biodiversità, cibo) al ritmo di 8/9 mq al secondo e aggrediamo così il clima. Basterebbe la consapevolezza di questi dati per fermare immediatamente le ruspe e approvare una moratoria del consumo di territorio. Scriveva Goethe: ”Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?… Laggiù! Laggiù! O amato mio, con te vorrei andare!…”

Il clima (e non solo) a Parigi Guido Viale

Serve una conversione ecologica e sociale di mobilità, edilizia e filiera alimentare

Così maltrattiamo ogni giorno il pianeta Alberto Castagnola

Principali meccanismi di danno ambientale, un quadro di insieme

Le mani sporche sulla Cop 21

Nucleare, carbone, banche: gli sponsor della conferenza sul clima

Ricordando il petrolio Giorgio Nebbia

Non solo le nostre auto, anche cibo, abiti e telefonini dipendono dal petrolio. Sappiamo quindi chi ringraziare se, alle prossime violente piogge, provocate dall’aumento dei gas serra, tante case, strade e campi andranno sott’acqua

Un clima pesante per l’agro-business Via Campesina

La mobilitazione contro le multinazionali prepara la protesta di novembre

Cambiare rotta per salvare il Pianeta Naomi Klein

Possiamo salvarci se abbandoniamo il mito del dominio e impariamo a lavorare con la natura. Il movimento globale per il clima non dice più “dobbiamo agire” ma “stiamo già agendo”. E propone improbabili alleanze: Naomi Klein in Vaticano

Il clima ha bisogno di diritti umani Francesco Martone

Trattative in corso tra delegazioni governative alla Conferenza Onu

Cosa aspettiamo ancora? A.C.

Il 2015 dovrebbe costituire un punto di svolta a livello mondiale

Un cambiamento climatico di fatto Giorgio Nebbia

Le attività umane immettono ogni anno 30 miliardi di tonnellate di gas. I gas serra provocano un aumento della temperatura media terrestre. Stiamo sconvolgendo le condizioni di vita di molte generazioni

L’atollo di Carteret e i profughi del clima Maria Rita D’Orsogna

Il pianeta è sempre più caldo. Atolli come quello di di Carteret, Papa Nuova Guinea, vengono inghiottiti dalle acque. Nei prossimi trent’anni saranno 200 milioni le persone costrette a spostarsi a causa dei cambiamenti climatici

Ci restano soltanto quindici anni Leonardo Boff

Contro il cambiamento del clima e l’ossessione della crescita

Il clima è finito nel nostro piatto Michael Zezima

Alcuni “ambientalisti” ignorano la relazione tra gas serra e consumo di carne

Le 10 scoperte sul clima che dovrebbero spaventarci Juan Cole

Diversi studi sui cambiamenti climatici hanno dimostrato che un pianeta più caldo favorisce maggiore violenza e provoca l’estinzione di molte specie, mentre gli oceani si innalzano e minacciano coste e città di tutto il mondo

Diciotto giorni in Antartide María Rosa Jijon

La stazione di Maldonado è una base ecuadoriana. Una stazione che non rivendica territorialità ma intreccia scienza e arte. Il racconto di un’artista dal territorio più inospitale e misterioso della terra. Che grazie allo sviluppo e allo scioglimento dei ghiacci potrebbe presto sparire

L’Italia è un paese veramente fragile Giorgio Nebbia

L’estate troppo calda conferma che sta cambiando qualcosa

Un cambiamento climatico di fatto Giorgio Nebbia

Le attività umane immettono ogni anno 30 miliardi di tonnellate di gas. I gas serra provocano un aumento della temperatura media terrestre. Stiamo sconvolgendo le condizioni di vita di molte generazioni

Il Cantico che non c’era Paolo Cacciari

Una lettura critica ambientalista e libertaria della nuova enciclica

Gli alluvionati di domani ringraziano Giorgio Nebbia

Innalzare argini di cemento non è la soluzione, è la causa

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PROPOSTE

25 cose da fare subito per il clima Alberto Castagnola

Serve una svolta radicale dei meccanismi ambientali che ci sovrastano. Alcune proposte, magari incomplete, che aiutano tutti però a capire cosa succederà al vertice sul clima di Parigi nei prossimi giorni

Questa è la terra del sol levante Maria Rita D’Orsogna

Dopo Fukuhima, la produzione di energia solare è raddoppiata

Il Gas degli studenti fuorisede Sara Iacomussi

Risparmio e cibo buono e sano: Torino fa la spesa diversa. E comincia durante la Global March

Una casa a emissioni zero

Sono sempre più evidenti e drammaticamente attuali i nessi tra i temi della guerra e l’urgenza di ridurre e cambiare il consumo di energia nei paesi del Nord del mondo, attraverso scelte individuali e collettive, con o senza la promozione di politche da parte di governi e enti locali. Qui è possibile scaricare una breve guida per informarsi a 360 gradi sulle soluzioni tecniche più idonee ad alimentare la propria abitazione con le rinnovabili

Ogni volta che accendiamo un interruttore Paolo Cacciari

Cosa possiamo fare noi per il clima? Non è impossibile sfilarsi dal gigantesco fiume di petrolio e carbone che dalle viscere della terra arriva fin dentro le nostre case ogni volta che accendiamo un interruttore. Basta cambiare fornitore. Non è stato facile, ma dopo qualche anno di ricerca i Gruppi di acquisto solidale ne hanno già trovati due di “giusti”

Dal fuoco ai flussi. Permacultura e clima Ass. internazionale di Permacultura

Dobbiamo passare dal bruciare petrolio, gas, carbone e uranio alla cattura dei flussi di energia del sole, del vento e dell’acqua. Il movimento della permacultura offre prospettive vitali e strumenti che permettono di affrontare il catastrofico cambiamento climatico

Svezia, primo paese libero dal petrolio Maria Rita D’Orsogna

Stanziati 546 miloni di dollari solo per incentivare fonti no Oil

Prepararsi al futuro. Subito A.C.

La crisi ambientale è evidente. Imprese, lavoratori, cittadini: idee per cambiare

Il traffico di Copenhagen

Questo video mette in grande discussione il dominio dell’auto, una delle principali cause dell’aumento dei gas serra

Snowpiercer Maria G. Di Rienzo

Il tentativo di arrestare il surriscaldamento globale in un film straordinario

La sfida dell’uomo che fermò il deserto Pietro Dal Re

Yacouba, il contadino che non smette di seminare contro i cambiamenti climatici

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APPELLI

Non rinunciamo al nostro futuro womenclimatejustice.org

Cambiamenti climatici: le donne di tutto il mondo ne hanno abbastanza

Fermiamo gli assassini del clima

Verso la conferenza sul clima di Parigi: questo è l’ultimo bivio. Appello

Un’onda verde sul clima. Appello di Zanotelli

Il Vertice sul clima di Parigi in dicembre è l’ultima opportunità per giungere a un accordo. Serve un Forum della società civile subito: la speranza viene soltanto dal basso. Il cambiamento è nelle nostre mani

Cinquanta mesi

Un appello internazionale denuncia la gravità della situazione ambientale: il riscaldamento globale è più rapido del previsto. Secondo l’appello mancano poco più di quattro anni (cinquanta mesi) al superamento della soglia di un cambiamento climatico irreversibile

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APPUNTAMENTI

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=K5BJ1WiWtb0[/youtube]

Come abbiamo fatto condannare Chevron (10 e 11 dicembre, Roma e Milano)

Mobilitazioni dei movimenti per la giustizia climatica Roarmag

Marcia globale per il clima a Roma 29 novembre (evento facebook)

No Triv ad Ancona. No Ombrina in prima fila (28 novembre)

Cinema Palazzo, Roma: incontro con l’autore di “This changes everything” (26 novembre)

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SITOLOGIA

Coalizione italiana per il clima, Verso Parigi  –  Associazione per la Decrescita  –  A Sud  –  Global project  –  Anticop21  – Adista  –  Movimento Decrescita felice  –  Decrescita felice social network  –  Re:Common  –  Greenpeace Italia  –  Greenpeace International Climatic impacts  –  Wwf  –  Worldwatch instiute  –  Rocky Mountain Institute  –  Rete ambiente  – Permacultureclimatechange  –  Società Meteorologica italiana

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LETTURE CONSIGLIATE

Leggi l’elenco completo

Avere ancora dubbi è proprio difficile

Qui due pubblicazioni la cui lettura è essenziale per capire la gravità dei meccanismi che influiscono sul clima dell’intero pianeta e per sottolineare l’urgenza di interventi realmente diretti a ridurre le emissioni di Co2: National Geographic e Le Monde Diplomatique.

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* Economista e obiettore di crescita, è animatore di reti di economia solidale. Tra i suoi libri, «La fine del liberismo» (Carta) e «Il mercato della salute. Diritto alla vita tra interessi, speculazioni, piraterie» (scritto con Maurizio Rossi per Emi). Comune non è solo il sito in cui pubblica i suoi articoli, ma è la comunità a cui dedica ogni settimana tempo e creatività.

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Comments

  1. stella gaetano says

    10 Novembre 2015 at 19:05

    QUESTO DOSSIER E’ “NOTEVOLE”…ANDREBBE DIFFUSO IN LUNGO E IN LARGO….

    SERVIREBBE ANCHE UNA “MOBILITAZIONE” NAZIONALE PRIMA DELLA FINE DEL MESE…
    Condivido tutto dell’articolo di Viale….

    A PARIGI E NEL MONDO INTERO PER UNA SVOLTA RADICALE-
    -http://blog.gaetanostella.it/
    BLAIR ,l’ispiratore di R. il GOLPISTA di Rignano, è un criminale di guerra (UN MILIONE DI MORTI SECONDO LANCET!) perchè ha partecipato assieme ad AZNAR BERLUSCONI ecc. (che lo sono altrettanto) alla guerra globale e permanente di BUSH Condoleca Reice Colin Powel (quello che mostrò al mondo la fialetta della “prova”delle armi di distruzione di massa…). Lui e i suoi compari andrebbero PROCESSATI in un nuovo TRIBUNALE DI NORIMBERGA. Non solo in Iraq le armi non c’erano, ma ce le portarono lorsignori. Come si vide a FALLUJA. Ora, mentre BLAIR il criminale “chiede scusa”-mentre si arricchisce al servizio di J.P.Morgan…- il nuovo nemico è diventato l’ISIS. Nessuno dice che lorsignori l’hanno creato allevato prodotto. Le conseguenze sono davanti ai nostri occhi. Iraq devastato in mano a fantocci. Siria esplosa Libia pure. File sterminate di profughi che cercano un luogo per vivere e trovano muri di razzisti. E il petrolio rubato il Medio Oriente devastato i palestinesi disperati le rivoluzioni arabe azzerate..e lorsignori parlano di terroristi…ne hanno allevati generazioni.
    Hanno fatto guerre per il petrolio e per continuare ad alimentare un sistema che ha prodotto e produce l’effetto serra il riscaldamento globale. Quest’anno è stato l’anno PIU’ CALDO DELLA STORIA. I fenomeni estremi ora sono fatto quotidiano e crescono di intensità. In tutto il mondo. Nel nostro paese si rovesciano su un territoio devastato cementificato abbandonato. Alluvioni straripamenti frane …ogni volta che piove…TUTTO E’ INTERRELATO ! Il “pensiero unico” blocca il pensiero da anni. Serve una svolta radicale … A PARIGI FRA POCHI GIONI SI DECIDE IL FUTURO DELL’UMANITA’ E DELLA TERRA FACCIAMO SENTIRE DAPPERTUTTO LA NOSTRA VOCE!
    “Tutti coloro che, a sinistra, si rifiutano di affrontare in questa ottica la questione di una equità senza crescita dimostrano che per loro il socialismo è soltanto la continuazione con altri mezzi dei rapporti sociali e della civiltà capitalistici, del modo di vita e del modello di consumo borghesi.” –Andrè Gorz
    UN PROGRAMMA POLITICO PER LA RIVOLUZIONE- SOLO LA “DECRESCITA” CI PUO’ SALVARE-
    -Recuperare un’impronta ecologica uguale o inferiore a un pianeta. Per ridurre l’impronta ecologica del 75% operare una drastica riduzione dei “consumi intermedi”, (trasporti, imballaggi, energia, pubblicità) senza colpire il consumo finale. Il ritorno al locale e la lotta agli sprechi saranno decisivi.
    -Integrare nei costi di trasporto, con le ecotasse, i costi provocati da questa attività.
    -Rilocalizzare le attività, rimettendo in questione il volume di spostamenti di uomini e merci sul pianeta, visto l’impatto nefasto che hanno sull’ambiente.
    -Restaurare l’agricoltura contadina, e cioè incoraggiare una produzione il più possibile locale, stagionale, naturale, tradizionale.. Sopprimere progressivamente l’uso dei pesticidi allergogeni, neurotossici, immunodepressori, mutageni, cancerogeni, e perturbatori delle funzioni endocrine, cioè reprotossici (che possono provocare la sterilità).
    -Trasformare gli aumenti di produttività in riduzione del tempo di lavoro e in creazione di posti di lavoro .Si tratta di ribaltare le priorità dividendo il lavoro e aumentando il tempo libero. Si tratta di USCIRE DAL LAVORISMO. Uscire dall’etica del lavoro per ridare senso e significato alla vita. Lavorare meno lavorare tutti. Liberare il tempo…per il gioco la contemplazione la poesia l’amore la creatività la convivialità…
    -Stimolare la creazione di beni relazionali, come l’amicizia e la conoscenza, il cui consumo non diminuisce le scorte esistenti ma le aumenta.
    -Ridurre lo spreco di energia di un fattore 4, secondo le linee di Nega Watt.
    -Penalizzare fortemente le spese pubblicitarie. Per attaccare e liberare l’immaginario collettivo . Il condizionamento al consumismo all’usa e getta alla mercificazione e alla seduzione della merce è la forma fondamentale con cui il SISTEMA costruisce l’illusione della felicità e l’adesione e il “consenso” delle masse sfruttate omologate eterodirette espropriate di diritti dignità possibilità di partecipazione democratica percezione del reale e di autonomia indipendenza capacità e pensiero critico e azione conseguente.
    -Decretare una moratoria sull’innovazione tecnico-scientifica e riorientarla. Sviluppare la “chimica verde” invece di molecole tossiche, la medicina ambientale piuttosto che la manipolazione genetica, le ricerche in agroecologia invece che nell’agro-industria (OGM o altre follie). La moratoria dovrebbe estendersi ai grandi progetti infrastrutturali..(autostrade, TAV, inceneritori…grandi opere…)
    SU SCALA MONDIALE – Proposti da Attac- fiscalità finanziaria: introdurre una tassa sostanziosa sulle transazioni di cambio e di Borsa.
    Una tassa addizionale fissa sui profitti delle imprese multinazionali, per limitare il dumping fiscale-
    -Una tassa sul patrimonio a livello mondiale, supportata dallo smantellamento dei paradisi fiscali e la soppressione del segreto bancario-
    -Una tassa sulle emissioni di anidride carbonica.
    Per la protezione dell’ambiente serve un’azione a livello mondiale perché l’inquinamento non ha frontiere. Uscire dai fossili e dall’estrattivismo per entrare nel solare e fare delle energie alternative l’asse portante di un nuovo modo di vivere. Rifondare il concetto di “mobilità” mettendo in discussione l’auto e rilanciando la bicicletta e la lentezza.
    Questo è un programma politico e culturale un’utopia concreta un orizzonte di senso. Tutti possono partecipare partendo dalla propria vita e dalla propria quotidianità. Orti individuali e collettivi senza chimica e fitofarmaci, autoproduzione alimentare, costruzione di GAS (gruppi di acquisto solidale) per un rapporto diretto con contadini che praticano l’agricoltura biologica con filiera corta, risparmio energetico nelle case e dappertutto, conversione alla bicicletta e o a piedi e o in treno contro l’alta velocità, risparmio dell’acqua con recupero di acqua piovana per orti giardini ecc,. bere acqua del sindaco e non in bottiglie di plastica trasportata da TIR inquinanti…queste sono pratiche individuali e collettive…ma l’azione della trasformazione come CONVERSIONE ECOLOGICA è anche azione comunale regionale nazionale e mondiale
    Molto di quello che qui si dice si trova in –Breve trattato sulla decrescita serena e come sopravvivere allo sviluppo- Boringhieri 2015
    Gaetano Stella – Empoli 2/11/15
    -passaparola!

    Rispondi

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