Comune-info

Informazione indipendente

  • Pensare
  • Fare
  • Gridare
  • Agenda
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
  • Contatti
FacebookTwitterInstagram Comune-infoMastodon Comune-info
  • Guerra
  • Nonviolenza
  • Clima
  • Migranti
  • Covid
  • Autogestione
  • Decrescita
  • Scuola
  • Territorio
  • Movimenti
  • Cura
  • Conversione ecologica
  • Rivoluzione
  • Camminare
  • Patriarcato
  • Gas
  • Agricoltura
  • Orti
  • Multinazionali
  • Bici

I cereali che cambiano il mondo

Antonio Tricarico
28 Agosto 2012

Mai come in questo caso Chris Mahoney, il capo del dipartimento cibo di uno dei più grandi trader al mondo di materie prime – l’inglese Glencore, registrata in Svizzera per motivi fiscali – è stato esplicito. Mahoney sostiene che la grave siccità che sta colpendo gli Stati Uniti, tanto da diminuire anche del 45 per cento il raccolto annuo di grano e soia e provocare un’enorme volatilità nei prezzi del cibo in tutto il mondo, «sarà un bene per Glencore». Ci sono tutte le premesse per raggiungere in poche settimane il record toccato nel 2008 dai cereali sui mercati, scatenando più di 30 rivolte per il pane nel mondo e agendo da detonatore per la primavera araba.

«Costi alti, molta volatilità dei prezzi, numerose “dislocazioni”, ristrettezze e tante opportunità di arbitraggio» (ossia vendita e acquisto di un bene per trarre profitto dalle sue differenze di prezzo in mercati diversi allo stesso tempo), questo accadrà secondo Mahoney. Insomma, il non plus ultra per la speculazione finanziaria. Quella che finalmente anche il nuovo capo della Fao, il brasiliano José Graziano da Silva, ha indicato tra le principali cause della volatilità dei prezzi del cibo.

E pensare che nell’ultimo anno, in seguito alle pressioni della società civile e dell’opinione pubblica, delle importanti banche europee hanno iniziato a ritirarsi dagli investimenti finanziari in alcuni prodotti derivati collegati alle risorse alimentari. Nel 2011 Nordea, quindi a marzo Deutsche Bank e a luglio alla Commerzbank, e per ultima l’austriaca Wolksbanken la scorsa settimana. Tutti questi istituti di credito hanno deciso di sospendere o chiudere definitivamente i loro investimenti nei prodotti exchange traded (Etp) finiti nell’occhio del ciclone.

Va aggiunto che negli ultimi mesi gli stessi prodotti finanziari e le loro nuove evoluzioni hanno generato perdite significative per i grandi investitori. In primis, Calpers, il più ricco fondo pensione al mondo – dei dipendenti pubblici della California – il cui portfolio «agricolo» nell’arco di 12 mesi si è svalutato dell’11 per cento. Ma con i prezzi che schizzano in alto in maniera imprevedibile alla Glencore ritornano i prospetti di nuove speculazioni e guadagni. I più grandi promotori e gestori al mondo di prodotti Etf e Etp, le società finanziarie Etf Securities e IShare, annunciano che non molleranno mai questo settore poiché non è vero che la speculazione finanziaria ha un impatto sull’andamento dei prezzi. Un’affermazione che, al di fuori delle borse di Wall Street e della City di Londra, in tanti non credono realistica. La Deutsche Bank ha addirittura messo su un gruppo di studio per accertare quanto la speculazione pesi sulla formazione dei prezzi agricoli. Le banche nostrane come Intesa, Unicredit e Monte dei Paschi, esposte anche loro pur se in maniera minore nel mercato Etf, invece non dicono nulla e studiano poco.

In finanza come in ogni sfera della società il buon senso consiglierebbe di seguire un principio di precauzione: finché lo speculatore non proverà che il suo operato non turba i mercati e i prezzi a suo vantaggio, sarebbe meglio mettere al bando questi prodotti. Se le autorità predisposte non intervengono, imbrigliate dalle lobby finanziarie – le nuove regole scritte dopo la crisi negli Usa e ancora discusse in Europa tardano a essere definite o attuate – allora è meglio che i risparmiatori, anche quelli piccoli e «bonari», seguano questo principio e si tengano alla larga da qualsiasi prodotto finanziario, indice o fondo che sia, collegato in qualche modo ai prodotti derivati che agiscono sulle risorse alimentari.

Articolo pubblicato su Recommon.org.

Comments

  1. attila says

    2 Settembre 2012 at 15:30

    le speculazioni finanziarie sui prodotti alimentari andrebbero VIETATE a livello governativo globale.
    peccato che tutti i governi siano collusi coi nuovi affamatori del mondo.
    …..poi parlano di finanza etica, che schifo!!!!

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Benvenuti Ovunque - Osservatorio sull'accoglienza diffusa di migranti e rifugiati
Osservatorio sull’accoglienza diffusa
di migranti e rifugiati


ricominciamo da 3. Sostieni comune -nfo

Comune-info

Dieci anni e più. Campagna 2022

Campagna Comune-info 2022

Sostieni Comune-info

Ultimi articoli pubblicati da Comune-info

Gridare

Non sono mostri

Alessio Di Florio

Non sono pazzi ma uomini che uccidono in quanto uomini

Gridare Primo piano

La fine di quale pandemia?

Silvia Ribeiro

La notizia ha meritato perfino qualche titoletto nelle pagine interne: il 5 maggio, tre anni e due mesi dopo la proclamazione della pandemia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la […]

Pensare Primo piano

Non pensiamo con le informazioni

Raúl Zibechi

Il bombardamento dell’informazione inutile e l’eclissi delle idee

Gridare

La parata degli educatori

Tonio Dell'Olio

Il 2 giugno, la nauseante sfilata dei militari e la scuola di don Milani

Gridare Primo piano

Facile come ordinare una pizza

Antony Loewenstein

La tecnologia dell’Occupazione e la sua esportazione nel mondo intero

Gridare

Proteggere l’Appennino

CTCM

In Marcia sui sentieri del Mugello per difendere la montagna

Ultimi commenti inseriti su Comune-info

  • Emidio di Un altro mondo è probabile: “Non capisco il perché ai ciclisti italiani gli venga concesso di poter circolare ovunque sulle strade italiane senza una patente…”
  • Sergio Gaburro di Il pianeta è la nostra casa: “Una richiesta. Chiedo gentilmente se è possibile conoscere la fonte della citazione da Rilke: “Conviene tenere caro quel disordine che…”
  • Fabio Grechi di La fine di quale pandemia?: “Tra gli animali in cui la panzoosi si è diffusa e si sta diffondendo non viene mai indicata la mucca,già…”

Cerca su Comune-info

Contatti

Email:
Whatsapp : +39 335 5769531

Facebook

Twitter

Follow @comuneinfo

Privacy Policy – Cookie Policy - Powered by botiq.it

Gestisci Consenso Cookie
Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi. Privacy Policy
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Preferenze
{title} {title} {title}