La Città Metropolitana di Lione chiude i rubinetti dei finanziamenti a La Transalpine, l’agguerrita associazione che riunisce la lobby promotrice del Tav in Francia. La ragione principale di questa scelta, spiegata dal Presidente della Grand Lyon, è abbastanza inequivocabile: l’inutilità del progetto. Purtroppo la quota della Città di Lione rappresentava meno del 10% del budget annuale della Transalpine, ma la notizia ha ovviamente un significato politico che va ben oltre la contabilità dei bilanci

La Città Metropolitana di Lione smette di sovvenzionare la lobby pro-tav francese. Apprendiamo dal giornale francese Mediacités che la Città metropolitana di Lione ferma i finanziamenti a La Transalpine, lobby promotrice del tav. Lo ha annunciato il presidente del Grand Lyon Bruno Bernard questo giovedì, lasciando nei fatti l’associazione. La ragione è molto semplice: l’inutilità del progetto e, inoltre, i ritardi rispetto all’Italia in particolare sulla questione degli accessi del tunnel.
La Transalpine si è fatta notare in questi anni per una disinformazione sfacciata a favore del progetto, nonché per battute grevi e insulti contro cittadini e rappresentanti locali colpevoli di non sostenere il maxi-tunnel.
La quota della città di Lione rappresentava meno del 10% del budget annuale dell’associazione, somma di poco conto rispetto ai 100 000 euro finanziati dalla Regione Rhone-Alpes, ciononostante, il Gran Lyon ha fatto la sua mossa, uscendo dall’associazione e mettendo uno stop alle sovvenzioni. Il fatto poi che questa decisione sia avvenuta proprio a seguito delle mobilitazioni degli ultimi giorni in Val Maurienne, laddove si sta muovendo una forte opposizione all’opera in particolare a Villarodin Bourget, soprattutto legata alla questione della siccità e dello spreco di acqua che rappresenta il progetto della Torino-Lione, è un passo significativo. Un fatto che non dovrebbe passare inosservato nemmeno alle nostre latitudini, soprattutto in questa fase di campagna elettorale trita e ritrita.. potrebbe suggerire qualcosa a chi ancora pensa di nascondere i propri magnamagna dietro una finta priorità come il tav.
Proprio qualche settimana fa il sindaco di Torino, Lo Russo, in un post parlava della “politica miope del No a Tutto”, come la causa del carovita. Di sicuro quello che paghiamo in bolletta è la stupidità di governi e di amministrazioni di ogni colore a fronte di un movimento che indica le responsabilità della devastazione ambientale e climatica nonché dello stato disastroso dei conti pubblici.
Il movimento no tav, le lotte per una giustizia climatica e sociale, travalicano le Alpi, senza bisogno di alcun tunnel!
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