Oltre alle terre pubbliche, e dopo dieci anni di lotta ai costruttori, sono in arrivo i casali del Centro agricolo per la cooperativa Co.r.ag.gio. Un polo multifunzionale, una infrastruttura necessaria, il futuro del welfare agricolo e della politica del cibo a Roma
Finalmente! La storia la conoscono in molti e resta scritta nella memoria come nei tanti articoli e pubblicazioni di questi ultimi dieci lunghi anni. Una storia di rivendicazione di diritti e giustizia sociale, dettata dalla determinazione di costringere un importante cartello di costruttori romani a rispettare l’accordo preso con Roma Capitale e con la cittadinanza tutta. Gli asini volano a Borghetto San Carlo, per chi ci ha creduto tenendo i piedi per terra.
Nel 2014 scrivevamo per Comune-info una “ricetta”, alle soglie dei primi bandi di affidamento, dopo i primi tre anni di impegno per liberare le terre pubbliche. Era La “Ricetta per l’accesso alle terre pubbliche”, che così era descritta:
Tempi di preparazione: tre anni
Difficoltà: media
Dosi per 400 ettari circa (per ora) di terre pubbliche
Ingredienti:
– partecipazione
– proposte sostenibili e condivise
– rete a 360 gradi con tutte le forze sociali
– dialogo q.b.
– lavorare per tutti partendo da necessità vissute sulla propria pelle
– analisi degli squilibri sociali e voglia di costruire una società più equa
– formazione personale e collettiva
Dopo dodici anni, con gli stessi ingredienti, viene sfornato un nuovo risultato, dopo la cottura lenta di una lunga lotta per l’agricoltura, per le terre pubbliche, per il rispetto di una convenzione urbanistica a Roma e per una nuova modalità di intendere la multifunzionalità come welfare. L’ingrediente principale di questa ultima ricetta sono i casali di Borghetto San Carlo.
Un luogo i cui terreni sono già stati restituiti alla vitalità agricola dal 2015, quando furono assegnati con il bando “Roma città da coltivare” alla cooperativa Coraggio. Mercoledì 8 febbraio è stata festeggiata, dopo dieci anni dalla prima scadenza prevista (2013), l’imminente fine dei lavori di restauro del complesso di casali storici del vecchio centro agricolo, che diventerà un polo aperto di produzione, trasformazione, formazione, accoglienza e sperimentazione agroecologica. Il risultato dell’attivismo metropolitano di tante sigle ed associazioni e di un lavoro condiviso con i pezzi più lungimiranti dell’Amministrazione.
Nuova vita aspetta il Centro agricolo: cinque casali dei primi del ‘900 completamente rigenerati e restituiti al territorio. La tenuta del Borghetto per la sua parte agricola si estende su di una superficie di circa ventidue ettari complessivi, dove per il lavoro della Co.r.ag.gio. trovano dimora: un frutteto della biodiversità locale, di centocinquanta alberi da frutto a rischio erosione genetica, con più di cinquanta varietà per sei specie; coltivazione e riproduzione in azienda di legumi e cereali rari o sperimentali (tra cui un genoma di Cappelli molto raro); ortaggi selezionati per basse esigenze idriche ed aridocoltura; apicoltura e produzione di miele; allevamento di galline ovaiole con il sistema del pascolo razionale in un complesso agrozooforestale.
I casali del Centro agricolo invece, costruiti tra il 1915 e il 1945, hanno una superficie complessiva di circa 1700 mq. Rischiavano di essere demoliti. La loro riqualificazione è stata legata alla compensazione urbanistica che aveva rilocalizzato le colate di cemento inizialmente previste sull’area nel comprensorio di Parco Talenti.
Con un lavoro congiunto dell’Assessorato all’Urbanistica, del Municipio Roma XV e della cooperativa Co.r.ag.gio i lavori sono ripresi dopo anni di fermo a febbraio 2022. La ristrutturazione, del valore di circa 2,5 milioni di euro, ha rimesso in opera questo patrimonio dell’Agro romano.
I casali saranno nuovamente aperti alla pubblica fruizione e alla gestione della cooperativa tra poco, appena ultimati i dettagli dei lavori e conclusi i dovuti passaggi amministrativi. Due edifici saranno dati in concessione alla Cooperativa Co.r.ag.gio e saranno quindi destinati alle attività complementari all’agricoltura, come descritto sopra.
Insieme ad essi un silos, che verrà ristrutturato, per la sola parte esterna, come elemento testimoniale dell’antica destinazione agricola del complesso. Un quarto edificio sarà di pertinenza municipale.
Borghetto San Carlo si prepara ad essere una nuova porta di accesso del Parco di Veio – quarto parco laziale per estensione – e di Roma, in vista del Giubileo. Il luogo può diventare un crocevia strategico per la Politica del cibo, guardando all’approvazione della delibera 38/2022 e alla prossima nomina del Consiglio del cibo della città, per accompagnare la formazione di nuovi agricoltori e per offrire servizi agricoli di trasformazione conto terzi, con la realizzazione di laboratori agroalimentari.
Una progettualità ben definita, calibrata sulle esigenze della città e della sua agricoltura, sulla possibilità di creare un modello di manutenzione e messa a servizio delle tante tenute verdi che innervano la metropoli, con grandi esternalità sociali e di welfare. I prossimi mesi saranno determinanti a strutturare una solida rete di sostegno a questa ampia progettualità, sia dal punto di vista economico che operativo.
A testimoniare il valore strategico della tenuta e delle sue vicende, mercoledì 8 febbraio 2023, giorno dell’inaugurazione delle strutture, erano presenti il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri con il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, e gli Assessori Capitolini e Municipali, Maurizio Veloccia, Sabrina Alfonsi, Marcello Ribera e Tatiana Marchisio. E insieme a loro centinaia di cittadini, consiglieri comunali, come Giovanni Zannola, municipali, come Agnese Rollo e Alessandro Porra, e poi le associazioni Terra!, daSud, Comitato Parco agricolo Casal del Marmo, Crocevia, Coordinamento Roma Food Policy, Deafal, Legambiente, Rete RESS, RomAgricola, Rural Hack, VAS Onlus; le cooperative, aziende agricole e aziende agroalimentari Cobragor, Kairos, Agricoltura Nuova, Il trattore, Capodarco, Parsec, tenuta Redicicoli, La Argentina, Roma Aeterna, Tre Colli, Orto 2.0, Mosto Italiano, Biodistretto Fiumicino, Studio associato Agrifolia; le sigle Arsial, CIA, Confcooperative Roma e Lazio, CREA, Ente Regionale Parco Veio, Fondazione Charlemagne, Fondazione Firab, Fondazione Unipromos, Fusilli project, Ordine Agronomi Roma, Rete nazionale politiche cibo, SIBaTer Banca delle Terre, Sovrintendenza Capitolina; le scuole e Università Agrario Domizia Lucilla, ICS La Giustiniana, Università Roma Tre, Università LUISS, Università Tuscia e tanti altri ancora.
Ed ora che molti sacrifici sono stati ripagati, un lavoro più solido ed entusiasmante aspetta gli agricoltori e le agricoltrici della Coraggio… Fuori dal seminato!
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