La geoingegneria è, per sua natura, non testabile, il solo risultato che gli esperimenti che vengono riproposti con sempre maggior insistenza possono ottenere è dare impulso ad altri esperimenti ancora più protratti nel tempo e di più vasta portata. Una volta che saranno stati investiti milioni di dollari per creare le istituzioni necessarie e assumere una grande quantità di personale, diventerà più facile sostenere la necessità di dover raccogliere ulteriori dati e, quindi, di utilizzare la tecnologia in questione. Dall’altra parte, le denunce sull’impatto rovinoso di queste false soluzioni per porre rimedio alla crisi climatica sono costanti e sempre più sostenute da studi ed analisi serie. In questo nuovo articolo di Silvia Ribeiro vengono riportate in particolare quelle che riguardamo i rischi e le violazioni dei diritti umani. Le minacce maggiori riguardano le comunità più vulnerabili ed emarginate e soprattutto le popolazioni indigene, i contadini e i bambini

Negli ultimi tre mesi un’ondata di organismi delle Nazioni Unite ha sostenuto nei suoi Rapporti che le tecniche di geoingegneria violano i diritti umani, un aspetto che si aggiunge a studi precedenti che mostrano elevati rischi ambientali, geopolitici ed economici.
Si riferiscono a proposte di geoingegneria climatica sia per la cattura del carbonio che per la riflessione dei raggi solari. Affermano che rappresentano rischi senza precedenti e molto significativi per un ampio spettro di diritti umani. Le minacce maggiori riguardano le comunità più vulnerabili ed emarginate.
Nei Rapporti si sottolinea anche la potenziale violazione dei diritti delle popolazioni indigene, dei diritti delle contadine e dei contadini, dei diritti dei giovani, dei bambini e delle generazioni future, tra gli altri.
Due di questi rapporti sono stati presentati alla 54a sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che si è riunito a Ginevra, in Svizzera, fino al 15 ottobre. Il più esteso di essi, intitolato “Impatto delle nuove tecnologie finalizzate alla protezione del clima sul godimento dei diritti umani“, è stato preparato dal suo Consiglio consultivo in un processo pluriennale, con numerose consultazioni ( https://tinyurl.com/ye28acs5 ( A /HRC /54/47).
Analizza i potenziali impatti della geoingegneria e conclude che comportano una serie di violazioni dei diritti umani, sia a causa dei pericoli impliciti delle tecnologie stesse, sia perché costituiscono modi per deviare e distrarre le politiche pubbliche da ciò che è più necessario per affrontare il clima: ridurre realmente le emissioni di anidride carbonica. Si rileva inoltre che “l’impiego su larga scala [della geoingegneria] avrebbe ripercussioni enormi e sproporzionate sulle popolazioni indigene, le cui terre e territori sono particolarmente a rischio di essere utilizzati per scopi sperimentali. Gli indigeni potrebbero essere costretti a spostarsi ed essere privati della loro terra, della loro cultura e dei mezzi di sussistenza tradizionali a causa di cambiamenti nell’uso del territorio, nell’agricoltura o nei modelli meteorologici” (pag. 16)
.
Il Rapporto aggiunge inoltre: Norme restrittive, inclusa una possibile moratoria, dovrebbero essere adottate e applicate (…) Gli organismi e i meccanismi per proteggere i diritti umani hanno espresso preoccupazione per progetti su larga scala che possono avere enormi impatti sui diritti umani e disturbare gravemente gli ecosistemi marini e terrestri, possono interferire con la produzione alimentare e danneggiare la biodiversità. Esperti, scienziati e società civile chiedono il divieto totale di alcuni progetti di geoingegneria su larga scala legati alla modificazione della radiazione solare e, più concretamente, all’iniezione stratosferica di aerosol, i cui rischi per i diritti umani sono inimmaginabili per la loro grandezza. La modificazione della radiazione solare è ingovernabile, il che ne giustifica il divieto dello sviluppo e della applicazione e impone la regolamentazione della ricerca in questo settore
(pagg. 21-22).
Nella stessa sessione è stato presentato anche il rapporto “Effetti tossici di alcune soluzioni proposte per affrontare il cambiamento climatico
“, del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulle sostanze tossiche e i diritti umani ( https://tinyurl.com/ye28acs5 (A/HRC/54/ 25). In questo rapporto si menzionano la geoingegneria e l’ingegneria genetica, come tecnologie che comportano “un ampio spettro di impatti potenziali sui diritti umani
“.
La denuncia della geoingegneria come violazione dei diritti umani, in particolare di quelli dei bambini, dei giovani e delle generazioni future, è stata sancita anche nei Principi di Maastricht sui diritti delle generazioni future (luglio 2023) e nel Comitato sui diritti dell’infanzia (Commentary 26 agosto 2023). I dettagli del testo e delle decisioni a cui si fa riferimento in tutti i rapporti possono essere visti in una rigorosa sintesi preparata dal Centro internazionale per il diritto ambientale (CIEL https://tinyurl.com/tf63tvy7 ).
Esistono attualmente proposte di geoingegneria marina, solare e terrestre, generalmente incluse in due gruppi: rimozione del carbonio dall’atmosfera (tra gli altri bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio, cattura diretta dell’aria, alcalinizzazione artificiale del mare, monocoltura industriale di alghe, colture transgeniche per catturare più carbonio) e geoingegneria solare, chiamata anche modificazione della radiazione solare (iniezione di solfati nella stratosfera, sbiancamento delle nubi marine, specchi nello spazio e altri) (https://tinyurl.com/2mv9u2cn ).
Negli ultimi due anni le proposte per applicare queste tecnologie si sono intensificate. In Messico, una società Usa ha iniziato gli esperimenti iniettando solfati nella stratosfera nel 2022. Fortunatamente, il Messico li ha fermati nel 2023 e ha annunciato che non consentirà esperimenti di geoingegneria solare. Una misura che dovrebbe essere adottata da altri paesi per evitare di essere utilizzati come banco di prova per queste tecnologie rischiose ( https://tinyurl.com/3kw6smac ). A causa di questo tipo di incursioni e proposte, è anche necessario rafforzare la moratoria sulla geoingegneria esistente nella Convenzione sulla diversità biologica in modo che la geoingegneria solare e altri esperimenti sul campo transfrontalieri e ad alto rischio non siano consentiti.
*Ricercatore presso il Gruppo ETC
fonte e versione originale in spagnolo: la Jornada
traduzione per Comune-info: marco calabria
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