Nessuna reato associativo, nessun collegamento con l’organizzazione Eta, solo un reato per danneggiamento caduto in prescrizione (avrebbe incendiato un autobus vuoto parcheggiato nei pressi di una fermata soppressa, reato che secondo l’ordinamento giuridico italiano sarebbe stato già prescritto). Ma le pressioni della Spagna e il teorema secondo cui chiuque partecipa ad attivitá in sostegno dell’indipendenza del popolo basco, ivi compresa una riffa, é un terrorista, hanno fatto si che la richiesta di estradizione chiesta dalla Spagna per Lander Arrinda venisse accolta. Lander ha vissuto in Italia fino al 27 aprile, lavorando avendo una vita sociale alla luce del sole.
Un sito ‘uncasobascoaroma‘ ha seguito la sua vicenda. A seguito della richiesta di estradizione era stato presentato un ricorso di cui si attendono gli esiti, ma c’é chi ha fretta di esguire e così sabato 27 aprile mattina, alle 6, ingenti forze di polizia hanno fatto irruzione alle Casette (Garbatella, Roma) dove era in custodia cautelare per portare via Lander e caricarlo su un aereo. Solo la prontezza della patecipazione della societá civile del territorio ha impedito per alcune ore l’arresto e chiesto la sospensione dell’estradizione e l’intervento del ministero in attesa dell’esito del ricorso. Dopo la trattativa, la ministra della giustizia, Paola Severino, sembrava aver garantito al collegio difensivo di Fernandez la possibilità di presentare nei prossimi giorni il ricorso al Tar per verificare la legittimità della richiesta spagnola. Il giovane è poi è stato portato presso la questura centrale di Roma, dove è stato promosso un presidio e più tardi un corteo. Tutto inutile: Lander è stato poi estradato.
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