di Paolo Cacciari*
Quattro gruppi che hanno la stessa missione – la sostenibilità e l’equità – ma partono da quattro punti di vista diversi (le famiglie, i Gruppi di acquisto collettivi, le imprese, il risparmio e il credito) hanno lavorato assieme per più di due anni e il risultato è un Manuale rivolto a tutti per un’economia giusta, etica e solidale. I Bilanci di Giustizia (www.bilancidigiustizia.it) sono un gruppo di un migliaio di famiglie che da più di vent’anni si confrontano in gruppi locali e meeting nazionali su come diminuire gli impatti ambientali e sociali dei propri consumi. La Rete dell’economia solidale (www.economiasolidale.net) è un network che associa imprese del terzo settore e gruppi di acquisto con l’intento di creare filiere e distretti di economia solidale. Il movimento dell’Economia del bene comune (www.economia-del-bene-comune.it) è una associazione nata in Austria attorno alle teorie di Christian Felber che raccoglie in Italia un centinaio di imprenditori che praticano un sistema di contabilità e valutazione delle prestazioni aziendali fondato sui valori dell’onestà, della fiducia, dell’empatia, della cooperazione, della solidarietà e della condivisione. Banca popolare etica (www.bancaetica.it) è una banca cooperativa che opera da sedici anni pensando al “credito come diritto umano” e prestando “attenzione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche”.
Dal confronto delle rispettive esperienze è emersa l’idea di provare a mettere a punto un metodo di autovalutazione delle buone pratiche che chiunque può intraprendere modificando in senso etico e solidale i propri comportamenti. Concretamente si tratta di una serie di schede (fogli di calcolo) che ogni persona può compilare registrando le proprie spese e rispondendo a delle domande predefinite.
L’operazione, secondo i promotori, non dovrebbe essere troppo complicata e non dovrebbe portare via più di due ore al mese. In compenso lo strumento fornito gratuitamente (una sorta di kit informatico) dovrebbe funzionare da guida per aiutare le persone a intraprendere processi di consapevolezza nelle scelte dei fornitori, nella riduzione dei consumi superflui, nella gestione del proprio denaro, nell’assunzione di comportamenti solidali in famiglia, nel lavoro, con i vicini e con i colleghi, con gli altri. Ogni azione registrata verrà valutata secondo una griglia che è stata tarata attorno a cinque valori fondamentali dell’economia solidale:
– la dignità dell’essere umano
– l’eco-sostenibilità
– l’equità sociale
– la partecipazione democratica
– la trasparenza.
Non sarà facile misurare ciò che anche per i filosofi rimane un mistero – il bene – ma può essere un bel gioco di autocoscienza per discutere in famiglia, in azienda, nel Gas come migliorare le proprie relazioni.
Potete trovare il manuale in questo link e sperimentare voi stessi.
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