Un organo indipendente, con durata e compiti predeterminati, in cui un campione rappresentativo della popolazione si confronta e definisce proposte condivise al fine di prendere decisioni di interesse generale. Bologna è stata la prima città italiana ed europea a modificare il proprio Statuto introducendo l’Assemblea Cittadina sul Clima come proposto da Extinction Rebellion. Naturalmente, non basta. Servono azioni immediate e interventi complessivi e non interventi spot una tantum a livello globale, nazionale e locale. Ma si tratta (per ora) almeno di un segnale significativo e importante, sulla via della partecipazione, verso la creazione di un’esperienza concreta che prova a rompere con la logica delle ipocrisie delle promesse e delle parole “sostenibili” che poi si sciolgono non appena si tocca un nodo che investe interessi e poteri ogni giorno più intoccabili

Bologna è la prima città in Italia e in Europa ad accogliere la richiesta di Extinction Rebellion di prevedere l’Assemblea Cittadina sul Clima (modificando lo Statuto comunale).
Questo è un primo passo concreto verso l’indizione di Assemblee Cittadine sul clima, un modello di partecipazione che può consentire – se realizzato secondo i canoni della letteratura esistente – alle persone di partecipare all’elaborazione di politiche pubbliche, insieme agli eletti, per provare ad uscire insieme dalla crisi climatica ed ecologica.
Scrivere in forma partecipata il contratto sul clima per andare verso una città carbon neutral: questo l’obiettivo dell’assemblea per il clima che si attiverà a Bologna dall’autunno. Sarà l’occasione per sperimentare il nuovo strumento partecipativo dell’assemblea cittadina, il cui regolamento è stato approvato dal Consiglio comunale il 29 luglio scorso.
Bologna è la prima città in Italia che, dopo aver dichiarato l’emergenza climatica con il voto del Consiglio Comunale nel settembre 2019, istituisce un innovativo strumento di democrazia.
L’assemblea cittadina
- È un nuovo strumento democratico che coinvolge direttamente i singoli nel prendere decisioni di interesse generale.
- È un organo indipendente, con durata e compiti predeterminati, in cui un campione rappresentativo della popolazione si confronta e definisce proposte condivise.
- Si riunisce per un periodo limitato, per momenti di formazione e momenti di discussione per formulare e votare proposte.
- Assemblee di questo tipo sono già state realizzate in altri paesi europei; in Francia, per esempio, è stata sperimentata la “Convention Citoyenne pour le climat”, che prende decisioni su temi ambientali e climatici, su scala nazionale.
Il percorso verso l’assemblea per il clima è stato:
- Il 30 settembre del 2019 il Consiglio comunale di Bologna dichiara lo stato di emergenza climatica. Questi gli impegni: diffusione dei dati sull’emergenza, tramite la creazione del sito: chiara.eco; la promozione di azioni per diminuire le emissioni climalteranti, per dimezzarle entro il 2025 e azzerarle entro il 2030. Una road map con le misure necessarie e i tempi in cui attuarle. Infine, la Dichiarazione contiene l’impegno a promuovere la partecipazione dei cittadini in materia di politiche ambientali, attraverso assemblee popolari, ma anche tavoli di aggiornamento periodici che coinvolgano associazioni e organizzazioni locali.
- Fondazione Innovazione Urbana avvia, per il Comune di Bologna, un percorso per la definizione delle linee guida per organizzare l’Assemblea cittadina sul clima a Bologna, come specificato nella Dichiarazione. In quest’ottica, dopo una fase di adesione durata circa tre settimane, il 17 marzo, si è tenuto il primo incontro del Tavolo di Negoziazione a cui partecipano soggetti appartenenti ad organizzazioni – formali e non – per discutere di come arrivare all’assemblea per il clima.
- Il 13 luglio 2021 il Consiglio comunale ha approvato la modifica dello Statuto Comunale che ha riconosciuto la tutela del clima e la transizione ecologica giusta tra gli obiettivi programmatici dell’Ente e ha previsto l’Assemblea cittadina tra gli strumenti partecipativi del Comune (Articolo 6 bis). Leggi il nuovo testo dello Statuto aggiornato.
- Il 29 luglio 2022 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato una modifica del Regolamento del Comune per definire modi di indizione e funzionamento dell’Assemblea cittadina.

Questa è la voce di XR Bologna:
“La modifica dello Statuto è il risultato di uno sforzo di azioni e negoziazioni immani. L’ultimo: lo sciopero della fame di Daniele Quattrocchi, durato 17 giorni e finito a settembre del 2020. In questi 9 mesi abbiamo seguito, da cittadin* attiv*, ogni passo dell’Amministrazione e del Consiglio, anche quelli falsi. Li abbiamo incalzati, non come le lobbies economiche che cercano dalla cooptazione politica l’utile e l’interesse privato, ma per il bene di tutt*.
In questi mesi non siamo stati soli. Insieme a noi hanno negoziato e lavorato alacremente i compagn* della Rete delle lotte ambientali bolognese. Insieme a loro abbiamo contrapposto, ad una visione gentrificata e turistificata della città, una più sostenibile, equa e misura di cittadino.
Un ringraziamento speciale va al nostro punto di riferimento in materia di processi partecipati: il Prof. Rodolfo Lewanski, che ci ha dato tempo, conoscenza e costante supporto. Inoltre, vogliamo ringraziare i Consiglier* che sin dalla nostra prima apparizione si sono mostrati sensibili alle richieste e sono risultati fondamentali anche oggi: Emily Clancy, consigliera comunale (ora Vicesindaco), Dora Palumbo, Andrea Colombo, Francesco Errani e Marco Piazza (già) consiglieri comunali.
Infine ringraziamo l’Assessora Valentina Orioli, molto spesso su posizioni diametralmente opposte alle nostre, perché ha saputo ascoltare le nostre richieste senza troppi preconcetti ed è stata fondamentale per la modifica di oggi.
Sebbene oggi sia un giorno speciale, vogliamo sottolineare che tutto ciò non basta. Non basta votare una dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica per uscirne. Non basta una modifica dello Statuto per scongiurare il collasso climatico e nemmeno l’indizione di un’assemblea cittadina sul clima. Servono azioni immediate. Servono interventi complessivi e non interventi spot una tantum a livello globale, nazionale e locale. Serve andare avanti per la strada verso lo zero netto, senza deviazioni.
Non è possibile, nella stessa sessione di Consiglio, votare la modifica dello Statuto e la delibera sulla cementificazione delle ex aree militari.
Da parte nostra, continueremo ad incalzare i nostr* amministrator*. Infatti, per l’indizione delle Assemblee Cittadine serve ancora la scrittura del regolamento che vogliamo sia il primo atto della nuova amministrazione.
La crisi climatica corre, non aspetta i nostri tentennamenti. Ogni giorno che passa è sempre più grave. Abbiamo cominciato a camminare insieme come movimento per gridarlo a gran voce, nella speranza di arrivare a coinvolgere quante più persone possibile, perché insieme siamo molto più potenti dei soldi sporchi delle multinazionali del fossile.”

BOX
COSA SONO LE ASSEMBLEE DEI CITTADINI
Le Assemblee dei cittadini sono una nuova Istituzione democratica da affiancare a Parlamento, Governo e giunte locali per dare più voce ai cittadini e più forza alla democrazia.
Consistono nell’affidare a un campione di cittadini sorteggiati in base a specifici criteri, affiancati da esperti, l’analisi e l’indirizzo su questioni di interesse generale a cui la democrazia elettorale non riesce a dare soluzioni adeguate.
Sono le questioni di interesse generale, incagliate tra conflitti di interessi e freni ideologici di ogni partito, mature in quanto a opinione pubblica, scientifica ed etica, che verranno trattate.
La proposta di legge, infatti, prevede che la prima “Assemblea dei Cittadini” istituita sia sul tema del contrasto ai cambiamenti climatici, come richiesto in vari Paesi da movimenti ecologisti internazionali.
Le Assemblee dei Cittadini sono lo strumento di democrazia deliberativa-aleatoria maggiormente diffuso nel mondo e di maggior successo. Sono tante le esperienze internazionali che dal 2005 si susseguono in giro per il mondo: Canada, Irlanda, Belgio, Australia, Regno Unito, Francia, Polonia…
PERCHÉ SERVONO LE ASSEMBLEE DEI CITTADINI
Lo scopo delle Assemblee dei cittadini è quello di dare la parola al popolo, far crescere la partecipazione dei cittadini in politica e il peso delle loro decisioni per la comunità. Per rinnovare la democrazia.
Perché è necessario colmare il gap tra politica e cittadinanza, per poter risolvere tematiche di particolare importanza che la politica e i partiti non stanno affrontando con efficacia. Le Assemblee dei cittadini possono aiutare a risolvere i problemi delle odierne democrazie parlamentari, che hanno portato all’inazione per quanto concerne la crisi che stiamo vivendo.
C’è bisogno che i cittadini indichino la strada per scelte coraggiose che portino a una radicale trasformazione della società.
COME SI SVOLGONO LE ASSEMBLEE DEI CITTADINI
Si tratta di pratiche in cui gruppi di cittadini sono chiamati ad affrontare uno specifico argomento, ad approfondirlo, a confrontarsi su questo, a dibattere e a deliberare, producendo documentazioni finali che contengano loro idee, proposte, raccomandazioni, indicazioni.
Questi cittadini sono scelti con un campionamento casuale e stratificato. Ovvero, sono selezionati con un’estrazione casuale dalle liste anagrafiche che mira a ricreare all’interno del gruppo dei cittadini gli equilibri e le dinamiche che sono presenti nella società in termini di genere, età, istruzione, residenza ecc.
Si tengono prima incontri con esperti della materia oggetto dell’Assemblea, chiamati a presentare, in misura paritaria, un numero quanto più vasto possibile di posizioni, istanze e orientamenti sul medesimo tema, offrendo un quadro completo, bilanciato e diversificato.
Seguono poi gli incontri con i gruppi di interesse, comitati e associazioni della società civile, che presentano le loro posizioni ai cittadini dell’Assemblea.
Chiudono la fase di “ascolto e confronto” gli incontri aperti al pubblico, in cui i membri dell’Assemblea hanno modo appunto di ascoltare loro concittadini e confrontarsi con questi.
Al termine del processo si hanno le deliberazioni finali, le votazioni sulle varie proposte emerse in Assemblea e la presentazione di queste alle istituzioni con un report finale.
La proposta di legge prevede che, entro novanta giorni dalla pubblicazione ufficiale del report dell’Assemblea, il Parlamento, o il Governo, in caso di iniziativa governativa dell’Assemblea, dichiari pubblicamente, motivando adeguatamente le ragioni di tale scelta, se intende: a) accettare le proposte dell’Assemblea nella sua interezza b) rigettare le proposte dell’Assemblea c) procedere alla modifica delle proposte dell’Assemblea.
La proposta di legge: https://www.politicipercaso.it/wp-content/uploads/2020/11/PdL-21-11-20.pdf?x56610
Tutte le informazioni si trovano sul sito: https://www.politicipercaso.it/
PER APPROFONDIRE
Le Assemblee Civiche (PDF): https://drive.google.com/file/d/1PSf2R1qUUQYjDcz-blNIqR8yzgJnCSzf/view?usp=sharing
La partecipazione dei cittadini: un manuale (PDF): https://drive.google.com/file/d/1eOXvd3y6KjMBNaHuI-ufWfzaSVSMUOum/view?usp=sharing
Rodolfo Lewanski – La Prossima Democrazia (PDF): https://drive.google.com/file/d/1Sx2ihQwQkumJs-HSofNHMtm_JcWPmDeN/view?usp=sharing
Le iniziative di tal genere sono sistematicamente osteggiate dalle autorità preposte per che
” scassano le scatole ”
ai governi che hanno altro a cui pensare … guerra … economia … profitto … lucro … impresa … ecc …