«Papà, mamma, ma secondo voi è pericoloso se stacco un manifesto sulla Salaria? C’è un fascio che fa un saluto fascista e una scritta tipo “onore comandante, i tuoi camerati”». La richiesta sulla chat di famiglia a metà mattina non è da poco. “È assurdo! – prosegue, di fronte agli inviti alla prudenza – Non è che un paese democratico può essere tenuto in scacco da quattro violenti”.
La mia reazione mette insieme un’abbondante dose di orgoglio paterno, rabbia quanto basta e una spruzzata di preoccupazione. L’indignazione di un uomo di vent’anni per un manifesto fascista è cosa di cui voglio sentirmi orgoglioso, fiero, al netto di tutte le banalità sui “giovani d’oggi” e i “nostri tempi” che guardiamo un po’ dove ci hanno portato… Un’indignazione che per fortuna in me non è rimasta, per dirla con Guccini, “ai miei vent’anni allora” , ma resta viva anche dopo aver superato i cinquanta.
Fa rabbia invece pensare che certe immagini pornografiche possano essere esposte alla luce del sole senza timori lungo i bordi delle vie consolari di Roma. Non so da quanto sono lì, ma certo nessuno le ha ancora rimosse.
E infine preoccupa naturalmente l’idea che rimuoverli potrebbe metterlo a rischio. Non sta a noi autorizzarlo o non autorizzarlo; sta a me condividere riflessioni ed esperienze: se vuoi staccare il manifesto, penso, è importante comunque non essere soli; è importante trovare forme di condivisione del pensiero – come sto facendo qui – perché anche questo è un modo per non essere soli e perché non è nemmeno sano sottostare al timore della violenza. Il confronto, per la cronaca, porta a una decisione altra: l’esposto al comando di Pubblica Sicurezza, disilluso della possibile efficacia, ma convinto che sia un atto di cittadinanza necessario.
Rossano dice
Grazie Andrea per la condivisione e per aver avviato una riflessione su cosa fare in questi casi. Provo a dare il mio contributo per condividere gli strumenti di difesa e auto-difesa popolare e nonviolenta. Ad esempio, più che strappare i manifesti, li si potrebbe utilizzare per informare. Attaccare un foglio che ricordi come la XXII disposizione della Costituzione vieti “la ricostituzione sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” potrebbe essere utile. Firmarsi poi “i cittadini in difesa popolare nonviolenza della Patria e della Costituzione” forse ancora di più. Grazie per avermi letto e passo.
Carla dice
Anche io ho fatto e seguito a fare la stessa cosa quando vedo manifesti di fascisti a Piazza Vittorio. Faccio una segnalazione alla polizia e al Comune di Roma, indicando esattamente strada e numero civico e la rifaccio se li rivedo e via così.
Devo dire che in genere funziona
Giorgio dice
Grazie. Situazione tanto istruttiva quanto diffusa. Condivido le tue riflessioni, e ringrazia tuo figlio per la sua sensibilità e voglia di reagire.