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di Sergio Calderale, Ecoabitare.org
Si parla tanto di “ritorno alla natura”, e qualcuno sta effettivamente tornando a viverci in mezzo, dove le strade diventano sterrate, dove le case non si vedono più, dove l’orma dell’uomo è secondaria e le stagioni dettano i loro ritmi…
Il fatto è che quando nella natura ci arrivi dritto dritto dalla città, ti accorgi subito che le regole sono diverse. E per abitarci ti sembra di essere costretto a portarti dietro un po’ delle abitudini che avevi prima. Ti serve l’energia per far funzionare certe attrezzature, devi costruirti o riadattare alle tue esigenze un riparo, devi procurarti dell’acqua. E mentre tenti di provvedere, ti accorgi che i tuoi piedi e le ruote della tua auto hanno bisogno di tratti percorribili più facilmente. E allora, piano piano, ti rendi conto che ogni tuo bisogno implica prendere una decisione che influisce sull’ambiente naturale nel quale sei andato a immergerti. Col rischio di renderlo perfino troppo simile al posto da cui provieni, e che avevi deciso di lasciare perché non ti piaceva più.
Se decidi di fare come facevi in città, sceglierai di guardarti intorno e chiedere aiuto. Cercherai un professionista sulle pagine gialle, tratterete un prezzo e potrai solo sperare che faccia le cose come andrebbero fatte. Già, ma come andrebbero fatte? Questo è il dilemma. Una risposta diversa la offre la Permacultura, insieme di discipline riunite sotto il mantello di una progettazione coerente, necessaria per organizzare i propri spazi vitali in armonia con l’ambiente circostante. Questo composito insieme di competenze – botanica, architettura, ingegneria, agricoltura, microbiologia – non ti offre soluzioni a pacchetto, ti invita invece a capire tu stesso quello che è meglio fare. Cioè ritornare responsabile delle tue azioni, che è già un passo rivoluzionario.
Quando trovi il coraggio di farlo, però, ti accorgi che molte delle cose che volevi portare nella natura le hai già lì pronte, come l’acqua (che scende dal cielo come pioggia e va solo raccolta) o l’energia (accumulata dal sole, dal vento, dall’acqua stessa quando scorre). Impari a guardare e ascoltare, studiare le mappe isometriche, controllare da dove soffiano i venti e dove sono i punti cardinali.
Progettare un ritorno alla natura ha senso quindi se nella natura ti cali davvero, ridimensionandoti a parte di un grande organismo vivente che funziona perfettamente e che ha la generosità di insegnarti quali siano le scelte migliori da fare, se hai la pazienza di osservarlo in funzione.
Questo è l’approccio del nostro progetto di borgo ecologico sul lago di Bolsena (Comune di Gradoli, Viterbo)” che è entrato nella fase calda.
L’obiettivo è aprire il cantiere ad aprile 2016. Tre ettari di terreno disseminato di olivi e querce, con alberi di fico e noci, e una parte di bosco che ancora dobbiamo esplorare a dovere. Il selvaggio lago di Bolsena a poche decine di metri. Dieci piccole abitazioni private più le zone comuni e per l’accoglienza, un boscocampeggio, gli orti, un biolago… Per i materiali da costruzione cercheremo il più possibile di utilizzare risorse reperite in loco, ecosostenibili e che ci consentano un adeguato risparmio energetico.
Lo spirito con cui ci avviciniamo a questo impegno è fatto di passione creativa e di rispetto nei confronti del luogo, di cui conosciamo ancora poco in quanto tutti i nuclei familiari coinvolti giungono da altre zone geografiche (Roma e provincia, Lombardia, Spagna). Questo significa, innanzitutto, abbracciare con sguardo attento e paziente l’ecosistema complesso che andremo inevitabilmente a modificare.
Abbiamo scelto di coinvolgere in questo processo tre permacultori – Saviana Parodi, Luca Puri e Sara De Bellis – che conoscono molto bene il territorio e dedicheranno a noi futuri abitanti – e a chiunque altro vorrà partecipare – cinque giorni di corso di progettazione partecipata permaculturale, suddiviso in due fine settimana, 31 ottobre-1 novembre e 6-7-8 novembre, con alloggio a Zebrafarm (Castel Giorgio, Terni).
Per noi, aprire fin da subito a tutti questa fase di progettazione rappresenta l’atteggiamento che vorremo sempre avere: abitare un luogo nel quale imparare e crescere insieme a chiunque senta il desiderio di fare altrettanto in sintonia coi nostri principi ispiratori.
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Programma del corso:
1° giorno (31 ott)
introduzione alla progettazione in permacultura, osservare e apprendere
2° giorno (1 nov)
acqua, terra e mobilità delle energie in un ecosistema tipo bosco
3° giorno (6 nov)
strumenti di progettazione:
analisi elementi e ubicazione relativa
connessioni elementi massimizzando accumulo energie, minimizzando gli sprechi
settori e zonizzazione
lavorare con le pendenze
4° giorno (7 nov)
analisi elemento umano: chi, come e perché
connetterlo al territori e al paesaggio
pratica di disegno
5° giorno (8 nov)
progettare
Costo: 200 € per i 5 giorni compresi vitto (bio) e alloggio (in sacco a pelo). Riduzioni possibili al superamento del quorum di partecipanti. Posti limitati in eusarimento.
Per iscriversi scrivere a , att. Francesca, con tre righe per presentarsi e motivare il proprio interesse per il corso.
Pagina evento fb
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