Gli appuntamenti in strada e il mailbombing rivolto alla Guardia costiera italiana di #Portiaperti a giugno, il digiuno promosso da Alex Zanotelli e altri in diverse città, la giornata delle magliette rosse, le proiezioni di Mare chiuso, la manifestazione di Ventimiglia. Il rifiuto della politica dell’odio e del razzismo del governo gialloverde potrebbe trovare linfa anche nella scuola. “Come insegnanti che credono fermamente nella scuola come comunità accogliente, diversa e divergente, bella perché è il luogo dell’incontro e della contaminazione, abbiamo il dovere di far sentire il nostro no a chi lascia morire uomini, donne e bambini in mare… – scrive Catia Castellani, insegnante d’arte, allieva di Bruno Munari – Dobbiamo alzarci in piedi e opporci. Tirare su la testa… scegliere da che parte stare. La scuola deve stare dalla parte degli ultimi e cacciare fuori i sostenitori di razze…”. Come? “Organizziamo allora giornate disobbedienti, di opposizione nelle piazze e nelle scuole, studenti e docenti, andiamo oltre le nostre discipline, lavoriamo ogni giorno sul concetto di accoglienza e cittadinanza, apriamo tavoli educativi in ogni scuola basati sulla benevolenza e l’ascolto… Facciamo che ogni scuola prepari un testo, un segno concreto di presa di posizione, organizzi incontri, seminari, giornate di studio antirazziste e su questo facciamo rete e incontriamoci…. Iniziamo il prossimo anno scolastico con una vera splendida e umana insurrezione. Chi è d’accordo firmi e faccia girare…”

di Catia Castellani*
Credo che noi insegnanti si abbia oggi una responsabilità maggiore. Credo che oggi si debbano pesare e soppesare le parole, trattarle con maggior accuratezza e cautela, direi con amorevole gentilezza. Abbiamo una grande responsabilità perché parliamo con i nostri alunni in una sorta di dialogo continuo, fatto di sguardi, di pensieri, di rimandi,di ascolto.
Come insegnanti della scuola pubblica abbiamo il dovere di difendere l’umanità che c’è ancora, difenderla con le unghie e con i denti, fare sì muro ma contro le parole di odio che purtroppo anche nella scuola, anche tra docenti di ogni ordine rimbalzano ferocemente. E fanno male.
Come insegnanti che credono fermamente nella scuola come comunità accogliente, diversa e divergente, bella perché è il luogo dell’incontro e della contaminazione, abbiamo il dovere di far sentire il nostro no a chi lascia morire uomini, donne e bambini in mare trattandoli come finti bambocci fatti ad arte , abbiamo il dovere di allontanare gli echi che ci riportano drammaticamente indietro quando nelle classi facevano uscire alunni e docenti ebrei, quelli non di “razza”. Dobbiamo alzarci in piedi e opporci. Tirare su la testa.
“Segnalare i docenti che a scuola fanno politica” dice una fantomatica rappresentante di questo governo che in realtà vuole dire segnalare chiunque osi opporsi alle strategie di odio, al razzismo imperante di questa classe politica sciatta, indecente e cialtrona.
Io faccio politica ogni volta che entro in classe nel senso che politica è affermare un pensiero, creare immaginari, ascoltare e guardare i nostri ragazzi, i nostri bambini, faccio politica perché rivendico una scuola aperta sul mondo, che lo fa entrare senza timori nelle aule, faccio politica perché penso che la cultura sia davvero un ottima arma contro la violenza di ogni genere, che il confronto pacifico e rispettoso sia indice di civiltà aperta.
«Una profonda frattura è sorta tra la nostra fiducia nel “possibile” ed il nostro modo privato di condurre la nostra vita immediata›› affermava anni fa Jerome Bruner che fu profetico.
Noi docenti dobbiamo affermare nella scuola il principio fondamentale della libertà del pensiero attraverso la narrazione delle reciproche vite e preparaci al nuovo incontro. Dobbiamo salvaguardare il concetto importante di difesa all’esistenza di tutti, aprendoci verso chi fa fatica a vivere ed è privato di ogni sostentamento. Dobbiamo scegliere da che parte stare. La scuola deve stare dalla parte degli ultimi e cacciare fuori i sostenitori di razze, quelli di “meglio gli italiani” quelli che fare ronde e pestare i “froci” non è reato, quelli che tengono in mano il vangelo ma con l’altra colpiscono il povero, quelli che.
Organizziamo allora giornate disobbedienti, di opposizione nelle piazze e nelle scuole, studenti e docenti, andiamo oltre le nostre discipline, lavoriamo ogni giorno sul concetto di accoglienza e cittadinanza, apriamo tavoli educativi in ogni scuola basati sulla benevolenza e l’ascolto, cancelliamo le facili parole pericolose farcite di odio e innalziamo creativamente nuovi scenari, nuovi fondali per storie di bellezza e di gioiosa rivoluzione.
Facciamo che ogni scuola prepari un testo, un segno concreto di presa di posizione, organizzi incontri, seminari, giornate di studio antirazziste e su questo facciamo rete e incontriamoci.
Iniziamo il prossimo anno scolastico con una vera splendida e umana insurrezione. Chi è d’accordo firmi (in coda a questo pezzo, nello spazio “Commenti”) e faccia girare.
*Insegnante d’arte, allieva di Bruno Munari è consulente per la didattica dell’arte contemporanea presso istituzioni, teatri e musei. Conduce laboratori di non-didattica dell’arte contemporanea e di arteattiva per bambini e bambine di scuole elementari e materne; si occupa di formazione per insegnanti
DA LEGGERE:
La mia non è neanche una scelta, ma una posizione senza possibili alternative.
Firmo che sì!
Grazie
Firmo sì. Grazie
Condivido in pieno! Firmo
Io sto da questa parte e firmo. E sento la necessità di passare alle azioni concrete, troppe cose ho firmato. Devo stare in mezzo A delle azioni, con il corpo. Così come, con il corpo e non con le parole, rischiano ed affermano da che parte stanno i migranti in mare, rischiare ed affermare anch’io, con il mio corpo. Non sembra più bastare la parola se non emessa in presenza. Grazie!
Grazie per aver espresso un bisogno che in molti sentiamo come urgente e vitale. Dico sì con il cuore e con la testa. ??
Restiamo umani, anche a scuola!
La disobbedienza a questo stato di cose disumano è un dovere morale degli insegnanti. Danila Cotroneo docente
prepariamo i nostri studenti ad essere cittadini del mondo e non di un paese chiuso e razzista.
diamogli gli strumenti per distinguere le false notizie da quelle vere, per superare i pregiudizi.
Fausto Pascali
Insegnante di matematica di scuola secondaria.
Condivido totalmente questa battaglia
SI! #lascuolasenzamura
condivido in pieno e non avrei saputo esprimermi altrettanto bene, grazie!
Condivido, sia nel senso di “sono d’accordo” che in quello di “faccio girare” 🙂
Io condivido e sostengo… Uniamo le forze, perché la maggioranza siamo noi!
Condivido
Sostengo
Firmo e quello che dici lo faccio da anni con i miei bimbi della primaria
Siamo una sola razza , la razza umana e cresciamo solo confrontandoci col diverso da noi. Gli antichi accoglievano i viandanti dandogli cibo e acqua. Anche il Vangelo ce lo ricorda, quel Vangelo che teneva in mano chi non avrebbe mai dovuto: l’attuale ministro dell’interno.
È vero, dobbiamo scegliere da che parte stiamo…
Da ex insegnante giro ai colleghi più giovani e condivido
Tutti saremmo chiamati a una scelta, girarci di lato per non guardare il genocidio è una scelta. Sono una sopravvissuta all’ultima dittatura Argentina, 30.000 desaparecido fu il risultato d’una società che penso che dando le spalle all’orrore difendeva la sua vita
Condivido
Disubbidiente, per sempre da questa parte!
Dalla parte di chi ama l’umanità. Tutta
Condivido e sottoscrivo, sono di parte, dalla parte della vita e della solidarietà
Sono convinta che occorra assolutamente fare Politica anche a Scuola e come individui bisogna scegliere di stare contro la nuova barbarie della xenofobia, omofobia, misoginia. Firmo.
Firmo.
Condivido e sottoscrivo
…bisogna avere coraggio sempre ma oggi ancora di più
Sono assolutamente convinto che va combattuta ogni forma di razzismo
L unica scuola in cui credo. Restiamo umani
Usciamo nelle strade, riconosciamoci e restiamo umani. con coraggio!
Condivido e firmo!
condivido e penso …
Condivido in pieno.
è sempre il momento di scegliere da che parte stare
Firmo!
Questi sono link di due video sul DNA molto illuminanti per spiegare chi siamo, proiettarlo in tutte le scuole, rifletterci con un lavoro interdisciplinare : lingue, geografia, storia, italiano, arte, filosofia, lavoro sulle emozioni e bisogni, matematica,ecc…sarebbe proficuo per conoscersi, accettarsi ed aprire la mente
https://youtu.be/7mqWYuKvbXY
https://youtu.be/Fw7FhU-G1_Q
Che bei video, grazie Myriam, ottimo suggerimento. Continuiamo a mettere in… Comune.
Firmo senza alcun dubbio! L’aver gestito male il flusso di migranti non significa in alcun modo giustificare o condividere questa politica degenere è immorale. Io sostengo\propongo in particolare (e in concreto per me) l’affido\adozione diffuso di minori non accompagnati.
Sì.
Sottoscrivo e diffondo. Restiamo umani
Condivido ogni parola. E scelgo senza dubbi da che parte stare.
Condivido!
grazie per i commenti e le adesioni! sarebbe bello pensare ad una sorta di eventi in varie forme da organizzare nelle nostre scuole, sul territorio, sulla rete o anche un evento che contenga tutte le nostre voci.Questo periodo ci sia di aiuto…liberiamo i nostri pensieri!
Io ci sono!
Confivido
Entrare in classe e fare come se tutto andasse bene è fare politica. La scuola di Palo Alto ci ha insegnato che Non si può Non comunicare; allo stesso modo io dico che Non si può Non fare politica. Bisogna solo scegliere quale politica fare
Condivido e FIRMO.Grazie per le tue parole, per le altre che ho letto.Superiamo le parole con altri gesti concreti.Abbiamo bisogno di far sentire percepire la differenza tra l’attenzione verso l’Altro, l’ascolto,un po’ di immedesimazione ricordando il nostro passato di migranti( credo che quasi in ogni famiglia italiana vi sia stata una migrazione..) e questo terribile rinchiudersi nelle strette stanze della propria vita privata nell’indifferenza e nella ricerca nevrotica dell’immagine e del denaro oppure solo convogliati sulle proprie magagne sconnessi dal mondo che ci circonda.La scuola potrebbe essere un meraviglioso veicolo di “contagio”…Sarebbe bello che gli insegnanti si incontrassero e riuscissero ad uscire dai canoni del sistema e dei programmi…Spero che qualcuno ci riesca…Il problema è al di là della scuola è nel tessuto sociale quotidiano che potremmo dare segni del nostro modo di pensare e sentire con il vicino di casa…contribuendo ad una forma di imitazione positiva costruttiva oartendo dalla propria famiglia.Questo per me è stare all’interno di una forma di politica.
Sottoscrivo e diffondo, la scuola non è esente da forme di intolleranza e razzismo e spesso schierata apertamente per i poteri forti, come chi la dirige.
Condivido, firmo e faccio girare. Grazie per le belle parole.
Un grazie ad alta voce. Condivido con fermezza. Firmo.
FIRMO E AGISCO CONTRO L’IGNORANZA CHE RESTITUISCE ALLA STORIA DI QUESTI ANNI PAGINE DI RAZZISMO ANACRONISTICHE
Ci sarò perchè la cura e l’aiuto dell’altro, il crescere insieme nel rispetto di tutti, l’accogliere e il promuovere le contaminazioni sono, per me, al primo posto ogni giorno e sempre lo saranno. Non si può insegnare senza dire chi si è ein che società si crede.
Sono assolutamente d’accordo: la scuola non può restare a guardare inerme ciò che accade. Firmo e condivido.
Sono un’ex insegnante in pensione ,condivido a pieno e plaudo all’invito fatto agli insegnanti a studiare, ricercare, documentarsi insieme agli studenti sul razzismo e sul concetto di Umano. Grazie!
Aderisco e firmo molto volentieri.
Refugees welcome here.
Per fortuna vedo sguardi buoni verso i bambini di etnie diverse che incrocio, voglio sperare che resteremo umani
Sottoscrivo questo appello!?
Eccome se firmo!!
La cosa disarmante che mi terrorizza è L’IGNORANZA diffusa come una pericolosa epidemia…SÌ , DOBBIAMO RICORDARCI DI RESTARE UMANI.
Per vedere ancora orizzonti, dove vengono segnati confini
Si! Restiamo Umani.
Firmo con convinzione e decisione , Grazie !
Firmo con disperata (ma non vinta) convinzione!
Aderisco volentieri.
Condivido in pieno e diffondo…
Grazie mille per la proposta e buon lavoro a tutti
Grazie a chi ancora trova la forza di indignarsi e ribellarsi.
Condivo, sottoscrivo e metto in circolo!
Per combattere l’ignoranza e il razzismo (suo figlio naturale), credo che gli strumenti più efficaci siano l’informazione e la testimonianza, in tutte le sedi possibili: la Scuola, in primis, ma anche nelle sedi di Associazioni, Partiti, nelle Chiese, Centri Culturali, ecc.
Sono assolutamente d’accordo. Firmo e faccio girare.
Come essere umano,si!
Sono pienamente d’accordo.
Sono dalla vostra parte!