di Crocifisso Aloisi
Gli opinionisti nazionali, i vecchi marpioni della manipolazione delle coscienze, si permettono di salire in cattedra (quella della moralità) e fare le prediche ai meridionali ma dimenticano molte cose, ad esempio, che erano milanesi i presidenti del consiglio che hanno varato gli ultimi tre condoni edilizi 1985 – 1994 – 2004 (per non parlare poi dei condoni fiscali).
Quando le alluvioni hanno devastato Genova o il Veneto, solo per citare gli ultimi disastri avvenuti a Nord, la maggior parte della stampa nazionale, durante le prime ore successive (48/72), ha pensato giustamente di sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale per far scattare un sentimento di solidarietà. Poi nei giorni successivi, ma non su tutte le testate, cominciavano ad apparire analisi più fredde, più profonde, che affrontavano l’argomento in modo più tecnico. Per esempio il Fatto Quotidiano così scriveva proposito dell’ultima alluvione di Genova, “cementificazione selvaggia del territorio, con case, fabbriche e infrastrutture a ridosso dei fiumi”. Ma ormai il sentimento di solidarietà era già penetrato nella mente del cittadino e la solidarietà era già scattata. Giustamente.
Quando le catastrofi accadono al Sud, lo stesso circo mediatico però, come è accaduto ad esempio anche ad Ischia, si è comportato diversamente, facendo leva sugli aspetti negativi e facendo così scattare un sentimento di rimprovero (“è solo colpa vostra se è accaduto ciò, quindi arrangiatevi”) e di conseguente odio. Con il risultato che quello che è accaduto nelle prime 48/72 ore dal disastro, è un sentimento di solidarietà annacquato o quasi inesistente (tranne alcune eccezioni).
Giustamente qualcuno potrebbe chiedersi: per quale motivo dovrebbero comportarsi così gli operatori dell’informazione? Le risposte a queste legittime domande possono essere molteplici e alcune anche pericolose, perché toccano argomenti scivolosi che spaziano nel mondo del pregiudizio e della psicologia degli individui. Lasciamo da parte gli argomenti scivolosi, l’obiettivo non dichiarato evidentemente è condizionare la politica, dopo aver condizionato l’opinione pubblica: così le scelte e le risorse pubbliche per la riparazione dei danni delle catastrofi non saranno equamente distribuite e quello che viene dato meno a un territorio (Sud) verrà dato in più a un altro (Nord-Nordcentro). Elementare Watson. Ad esempio (non esaustivo ovviamente): quanti sono a conoscenza del fatto che le accise sul carburante stabilite dalla politica nazionale per la ricostruzione in seguito al terremoto dell’Emilia (2012) sono il quadruplo di quelle previste per la ricostruzione dell’Aquila? (e i due eventi non sono neanche paragonabili in termini di danni prodotti).
A proposito di abusivismo edilizio e cause anche sociali oltre che politiche che lo hanno determinano, vi invito a leggere la seguente analisi.
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