Cos’è una comunità libera? Cosa sono in grado di fare le persone comuni per crearla? Quali suggerimenti arrivano dalla storia dei movimenti di base? Dallo Stato alla comunità. Il mondo di domani (elèuthera) è una delle più appassionanti ricerche degli ultimi anni su questi temi. John Clark, filosofo statunitense, ha analizzato le tante forme con cui le comunità del “qui e ora” si esprimono: gruppi di affinità, comunità di base, cooperative di produttori o di consumatori, ma anche movimenti come lo zapatismo in Chiapas, lo Sarvōdaya in India e l’autonomia democratica nel Rojava. “Ci sono motivi di urgenza che spingono a creare comunità libere… Per la prima volta nella storia della nostra specie, noi siamo, in quanto comunità umana, di fronte alla sfida di cambiare consapevolmente il corso della geo-storia… È arrivato il momento di ricreare noi stessi e le nostre comunità attraverso la pratica dell’an-arché, del non-dominio, ovvero del mutuo appoggio tra tutti gli esseri viventi”. La prefazione del libro

Ipensieri, le riflessioni e le analisi che seguono fanno parte di una ricerca che intende tracciare i contorni di una comunità libera, ovvero di una comunità che sia al contempo di liberazione e solidarietà, di risveglio e cura. […]. Il primo e il secondo capitolo si concentrano su un inquadramento teorico delle tesi sostenute nel libro, il quale tuttavia si occupa prevalentemente degli esperimenti concreti che hanno portato alla creazione di comunità libere e degli specifici insegnamenti che possiamo trarre da quelle esperienze. […]

Aspetto con ansia il giorno in cui il movimento per il comunitarismo libertario avrà pienamente sviluppato quello che Élisée Reclus ha chiamato «il sistema dell’educazione integrale», l’unico che ci possa introdurre alla teoria e alla pratica delle comunità libere. Abbiamo bisogno di creare scuole di libertà […]. Nei capitoli che seguono verranno esaminate, nelle loro diverse scale e strutture, le tante forme con cui le comunità libere si sono espresse. Gli esempi presentati includono i gruppi di affinità, le comunità di base, le comunità intenzionali, le cooperative di produttori o di consumatori e alcuni vasti movimenti per il mutamento sociale come Sarvōdaya in India, lo zapatismo in Chiapas e l’autonomia democratica nel Rojava.

La mia speranza è che questo libro venga considerato soprattutto come una fonte di idee e ispirazione per mettere in pratica esperimenti concreti di comunità libera a ogni livello, da quello personale e locale a quello regionale e globale. In altre parole, rimanda a quello che potremmo chiamare l’imperativo comunitario di base: «Fallo qui e ora!». Tutto quello che segue dovrebbe quindi essere letto sotto questa luce: come posso utilizzarlo per creare qualcosa di simile qui e ora? D’altronde, ci sono motivi di urgenza che spingono a creare comunità libere. Innanzitutto perché, in generale, senza un senso di urgenza, senza un senso di intenso desiderio e bisogno (proprio dello spirito creativo), il radicalmente nuovo e il radicalmente buono raramente emergono. Ma quel senso di urgenza che spinge a creare il nuovo ha a che vedere anche con la nostra condizione di precarietà esistenziale. In un mondo di negazione e disconoscimento, noi dobbiamo avere sempre ben presente la nostra collocazione attuale nella geo-storia. Dobbiamo sempre pensare e vivere come se fossimo in un periodo di profonda crisi sociale ed ecologica. Come in effetti è. Dobbiamo pensare e vivere come se fossimo nel mezzo della sesta grande estinzione di massa, come se fossimo di fronte alla catastrofe climatica, come se fossimo di fronte alla minaccia incombente di un collasso della biosfera. Come in effetti è.


Per la prima volta nella storia della nostra specie, noi siamo, in quanto comunità umana, di fronte alla sfida di cambiare consapevolmente il corso della geo-storia. Ora sappiamo che l’arché, il principio e la pratica del dominio, ha fallito a ogni livello in cui si è affermato, da quello personale a quello sociale, da quello ecologico a quello geologico. È arrivato il momento di ricreare noi stessi e le nostre comunità attraverso la pratica dell’an-arché, del non-dominio, ovvero del mutuo appoggio tra tutti gli esseri viventi.
Dobbiamo quindi uscire dal Necrocene, quest’era di morte che si è estesa sull’intero pianeta, e accedere a una nuova era di rinascita e rigenerazione che potremmo chiamare Poetocene, la nuova era della creatività (poësis). Solo così i poteri creativi di ogni persona e di ogni comunità, sia umana sia più-che-umana, saranno liberati, insieme ai poteri creativi di quella grande dispensatrice di vita che è la Terra.
CONDIVIDO TOTALMENTE QUELLO CHE QUI SI “anticipa”. E mi accingo a COMPRARE E LEGGERE IL LIBRO. DICO SOLO CHE QUEL PASSAGGIO DAL NECROCENE AL POETOCENE è fantastico immaginifico empatico …ma LA COMUNITA’ si può si deve praticare-costruire subito in mille modi e forme…perchè “poeticamente può abitare l’uomo/la donna su questa Terra…”
IL 25 APRILE E INDOVINA CHI VIENE A CENA
PER UNA RIVOLUZIONE MONDIALE DAL BASSO E MOLECOLARE – CAMBIARE “ALIMENTAZIONE”- PASSARE DALLA CARNE BOVINA E DALLE CARNI DEGLI ALLEVAMENTI INDUSTRIALI A UNA DIETA FATTA DI CEREALI LEGUMI VERDURE E FRUTTA DI STAGIONE… CAMBIARE STILI DI VITA…
Chi non ha visto, giovedi sera, sulla TERZA RETE “INDOVINA CHI VIENE A CENA”, l’inchiesta della GIANNINI ,farebbe bene a vederla . Prima di tutto perché è una evidente “eccezione” in un mare quotidiano di servilismo menzogna e manipolazione della REALTA’ da parte del REGIME ECONOMICO CULTURALE POLITICO E MEDIALE in atto (RAISET – Rai e Mediaset + La7+ tutti i giornali padronali) poi perché mostra- dimostra L’ORRORE NAZISTA degli allevamenti industriali. Che sono da CHIUDERE SUBITO. Ormai a livello mondiale la “produzione”industriale della carne e del commercio della carne è qualcosa di cui qualsiasi “ESSERE UMANO” dovrebbe VERGOGNARSI. Alcune scene fanno accaponare la pelle. E la GIANNINI ha “il coraggio civile” di FARE I NOMI di individuare i processi e le connessioni. Non entro nel merito dell’inchiesta. Che è chiarissima nelle scene e nelle evidenze mostrate. Ma è assolutamente evidente, a questo punto, che LA CRISI che viviamo è UNA CRISI RADICALE. E il centro focale è il rapporto che “gli uomini” hanno stabilito e praticato tra di loro con le donne con la NATURA e con TUTTI GLI ALTRI ESSERI VIVENTI. E’ IN CRISI IL MODO DI “ABITARE LA TERRA”. L’OCCIDENTE schiavista imperialista colonialista e razzista ha sfruttato e devastato (e continua a farlo!) gli “umani” (disumanati!) e le “risorse” de-sacralizzando tutto il resto del CREATO a cui viene negato valore e diritto alla vita. La “cultura” del POTERE occidentale è predatoria maschilista razzista e patriarcale disumana e criminale . E tutto è cominciato prima della MODERNITA’.La GLOBALIZZAZIONE è stata l’americanizzazione del mondo. E LA CRISI è la risultante storica della cultura dello STERMINIO. Iniziato ben prima del NAZISMO. Tale è stato il comportamento dei colonizzatori occidentali in AMERICA CANADA AUSTRALIA ecc. I popoli autoctoni gli indigeni sono stati de-umanizzati derubati distrutti e sterminati. Il RISCALDAMENTO GLOBALE l’INQUINAMENTO UNIVERSALE la Co2 (anidride carbonica) a 420 ppm (parti per milione) e il metano a 1894 di ppb (parti per miliardo) per la concentrazione nell’universo, sono il frutto dell’attuale prevalente modello di “sviluppo”. Che lorsignori vogliono continuare a procrastinare . Visti i finanziamenti che i governi e le multinazionali e le banche continuano a dare-investire in FOSSILI. E il GAS è un fossile. Da contraltare all’inchiesta della GIANNINI è il comportamento del REGIME MEDIALE nel sul 25 APRILE. Il modo in cui TV e GIORNALI si sono comportati è almeno raccapricciante. La domanda è : chi in ITALIA da quello che è stato detto e mostrato ha avuto la possibilità di farsi un’immagine dell’andamento della giornata? Oltre alla ripetizione del detto e fatto dalle “CARICHE ISTITUZIONALI”- ma molti e in molte piazze hanno chiesto LE DIMISSIONI DEL FASCISTA LA RUSSA- nessuno ha visto le mobilitazioni la diffusione delle iniziative il livello di partecipazione dal basso. Tutto è stato costruito a tesi. E con un solo scopo evidente. Impedire proprio l’esatta percezione della REALTA’. Per ossequiare I FASCISTI AL POTERE. E’ in atto UNO SQUADRISMO MEDIALE. E chi non si ribella è complice.
Gaetano Stella – Lago di CHIUSI- 23-04
-passaparola! –blog.ghaetanostella.it
Complimenti per quanto ci hai dato:
Concordo ad litteram
Sì al potere condiviso delle comunità, No al dominio della Finanza!
Non è la ricchezza che, come l’elenco degli ingredienti per il bene comune, dovrebbe stare al primo posto, ma il senso di umanità caratterizzato da ascolto, aiuto reciproco, rispetto per ambiente e animali, compassione, relazioni sane, onestà, legalità, sincerità, e informazione libera. Tutto questo produce la vera ricchezza che non è uno specchietto per le allodole utile per qualche voto in più. I giovani pensano di trovare più ricchezza andando altrove, mentre in realtà vogliono i veri ingredienti di una società che non li tradisca mai e che sia pronta ad accogliere i sogni come un nido.
Dati sensibili estorti come sotto la dittatura del covid con il green pass, durante la quale i furbi profittatori hanno infiltrato le istituzioni che di democratico avevano solo i brandelli, portando a compimento un vecchio piano delle destre arrivate al potere e manovrando i sinistri avvelenatori di pozzi che apparivano così i principali responsabili dei disastri sociali in corso.
Ci sono riusciti.
Se la sinistra vuole rinascere insieme ai diritti civili, deve capire che la gente non vuole un’ammucchiata di correnti interne diverse, ma una linea decisa sul no alla guerra, no all’invio di armi, esclusione categorica dell’ex ministro della salute Speranza, il più odiato di tutti i tempi che ha distrutto la sanità pubblica, esclusione di Renzi e dei renziani che hanno ridotto in cenere la vera sinistra, nuove ed efficaci politiche sociali per il lavoro giusto a 10 euro l’ora, sostegno ai più deboli e bisognosi con servizi gratuiti ottenuti dagli introiti degli extra profitti dalle tasse dei più ricchi che saranno obbligati a non cementificare e a non avvelenare più i territori rispettando animali ed ambiente, o lo stato toglierà loro tutto ciò che posseggono perchè non rispettano il mondo nel quale la fanno da padroni. Un programma serio ed onesto, e se non piace a qualcuno, c’è la zappa.