
Nelle campagne di Oria, comune della provincia di Brindisi, sono cominciati i primi abbattimenti degli ulivi infettati. La notizia si è diffusa domenica pomeriggio tra cittadini, contadini e associazioni che da settimane protestano contro la scelta del governo e del commissario Giuseppe Silletti. Altri abbattimenti sarebbero in programma martedì 14 a Veglie, provincia di Lecce. “Il governo avrebbe potuto approfittare dell’apertura della Commissione europea e di Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare – spiega Antonia Battaglia di Peacelink – creata da Peacelink per approfondire la ricerca e studiare la cura che viene messa in atto con successo. Ma così non è stato… Mentre continuiamo a lavorare, attendiamo il nuovo parere Efsa del 17 aprile. Abbiamo convinto l’Europa ma l’Italia deve ascoltarci!”.
Di certo, ovunque la protesta contro gli abbattimenti saprà essere enorme, creativa quanto determinata. “Non si torna indietro da ulivi abbattuti e da un terreno avvelenato. Dal basso li faremo tremare”, si legge in molti post dedicati alla straordinaria protesta.
Alla resistenza del “popolo degli ulivi” è dedicata questa pagina in continuo aggiornamento.
Ore 14.30 Hanno cominciato a tagliare… Ecco cosa resta di un ulivo centenario… (video fonte Lo Strillone)
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=S5PPqRr-cKo[/youtube]

Ore 13.55 Bloccato il passaggio dei mezzi. Intanto secondo alcuni media il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dovrebbe mandare nei campi agenti

Ore 13. I manifestanti si attrezzano per l’ora di pranzo con pane e olio di oliva locale e bio, formaggio e vino. La giornata non è terminata.
Ore 12, 20 Disposta l’identificazione di tutti i manifestanti. Sarà un’operazione piuttosto lunga… (fonte Oria.info).
ORE 11.50 Queste le prime foto diffuse sulla protesta in corso lunedì mattina a Oria. Al momento grazie all’azione di un centinaio di cittadini e contadini sono state bloccate le ruspe. Sul posto sono presenti uomini della forestale e dell’Arif (Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali) e numerosi carabinieri.


Io da un paese che si comporta così vorrei scappare, ma sul serio.
Mi viene veramente da piangere…
Non ci sono parole
Quanto dolore! E non si capisce qualI siano le reali cause e perchè non si tenti di salvarli con la lotta biologica…
Sono dei folli!
Ho pianto davanti al massacro degli ulivi di Oria, ho pianto davanti ad un ulivo di più di trecento anni con una vegetazione ferita che gridava aiuto…. Ho pianto nel vedere giovani manifestanti incazzati, la cui età non superava più di vent’anni… i giovani, quelli che si dice non esserci e non avere carattere, oggi urlavano la loro rabbia di fronte a un simile orrore!
Ora mi arriva un messaggio in cui martedì si invitano tutti i cittadini nella biblioteca di Salice! Si chiede di essere presenti per una comunicazione urgente sulla Xylella. Ci sarà il corpo forestale di Brindisi, il sindaco, gli amministratori, le associazioni di categoria. Cosa vogliono? Non possono continuare con il loro terrore istituzionale a parlare ancora di Xylella!
Stasera a Veglie un contadino nel suo intervento ha sottolineato che certe riunioni dovrebbero essere fatte nel proprio orticello con i propri concittadini! No! Io non ci sto! La tutela di ogni ulivo è responsabilità di tutti, nessuno escluso!
Domani a Veglie nei pressi della masseria Duchessa eradicano, c’è bisogno di tutti tutti i 20.000 presenti in piazza domenica scorsa!
Rabbia e dolore di fronte allo scempio che dall’ alto si è deciso di compiere.
Si dice che neanche il vento riesca a piegare questi alberi così come, sono sicura, non si pieghera’ il popolo degli ulivi dinnanzi a questa follia.
No-Xylella.
disponiamo l’identificazione di tutte le persone che con sprezzo della natura e dei cittadini impone questa barbara tortura di eradicare gli ulivi.
Stanno ammazzando il popolo italiano, la sua terra , le sue tradizioni con tracotanza e arroganza .
Vogliamo e dobbiamo potere guardare in faccia coloro che vendono il nostro popolo e ciò che gli appartiene.
Bruxelles docet, questo meritiamo italioti del cazzo
Occorre agire e far sapere a tutti che probabilmente questa è l’ennesima montatura o delle grandi multinazionali del fitofarmaco o del commercio alimentare a danno dei prodotti locali di alta qualità e naturalezza. No all’olio “europeo esito degli accordi commerciali internazionali pilotati dalle grandi aziende. Che chi ha competenze specifiche intervenga sui media (stampa e TV, perchè non da F.Fazio ?) per smontare un’operazione barbarica che non intende curare la malattia ma distruggere direttamente le piante. E’ come estrarre il dente per lucrare sulla protesi invece dii curarlo.
Boicottare gli oli “industriali”, comprare direttamente dai contadini o dai frantoi.
Resistere, resistere, resistere
Occorre agire facendo sapere a tutti che probabilmente questa è l’ennesima montatura o delle grandi multinazionali del fitofarmaco o del commercio alimentare a danno dei prodotti locali di alta qualità e naturalezza. No all’olio “europeo esito degli accordi commerciali internazionali pilotati dalle grandi aziende. Che chi ha competenze specifiche intervenga sui media (stampa e TV, perchè non da F.Fazio ?) per smontare un’operazione barbarica che non intende curare la malattia ma distruggere direttamente le piante. E’ come estrarre il dente per lucrare sulla protesi invece dii curarlo.
Boicottare gli oli “industriali”, comprare direttamente dai contadini o dai frantoi.
Resistere, resistere, resistere