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Comincia la strage degli ulivi

Comune-info
13 Aprile 2015
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Foto di Valerio Saracino

Nelle campagne di Oria, comune della provincia di Brindisi, sono cominciati i primi abbattimenti degli ulivi infettati. La notizia si è diffusa domenica pomeriggio tra cittadini, contadini e associazioni che da settimane protestano contro la scelta del governo e del commissario Giuseppe Silletti. Altri abbattimenti sarebbero in programma martedì 14 a Veglie, provincia di Lecce. “Il governo avrebbe potuto approfittare dell’apertura della Commissione europea e di Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare – spiega Antonia Battaglia di Peacelink – creata da Peacelink per approfondire la ricerca e studiare la cura che viene messa in atto con successo. Ma così non è stato… Mentre continuiamo a lavorare, attendiamo il nuovo parere Efsa del 17 aprile. Abbiamo convinto l’Europa ma l’Italia deve ascoltarci!”.

Di certo, ovunque la protesta contro gli abbattimenti saprà essere enorme, creativa quanto determinata. “Non si torna indietro da ulivi abbattuti e da un terreno avvelenato. Dal basso li faremo tremare”, si legge in molti post dedicati alla straordinaria protesta.

Alla resistenza del “popolo degli ulivi” è dedicata questa pagina in continuo aggiornamento.

Ore 14.30 Hanno cominciato a tagliare… Ecco cosa resta di un ulivo centenario… (video fonte Lo Strillone)

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=S5PPqRr-cKo[/youtube]

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Fonte foto Oria.info

Ore 13.55 Bloccato il passaggio dei mezzi. Intanto secondo alcuni media il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dovrebbe mandare nei campi agenti

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Fonte Oria.info (che ringraziamo)

Ore 13. I manifestanti si attrezzano per l’ora di pranzo con pane e olio di oliva locale e bio, formaggio e vino. La giornata non è terminata.

Ore 12, 20 Disposta l’identificazione di tutti i manifestanti. Sarà un’operazione piuttosto lunga…  (fonte Oria.info).

ORE 11.50 Queste le prime foto diffuse sulla protesta in corso lunedì mattina a Oria. Al momento grazie all’azione di un centinaio di cittadini e contadini sono state bloccate le ruspe. Sul posto sono presenti uomini della forestale e dell’Arif (Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali) e numerosi carabinieri.

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Foto di G.R. (diffusa su facebook)

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Foto di IProject Lab
DA LEGGERE

Ministro Martina, smettetela Appello DifendiAMOgliulivi

Persone comuni, accademici, procuratori in difesa degli ulivi

Il popolo degli ulivi Rosaria Gasparro

Donne e uomini, giovani e anziani, contadini e medici, artisti e persone comuni. È nato un popolo in Salento. La gente ha scelto di assumersi le responsabilità che legano gli uni agli altri, le persone agli ulivi

Fermate la mattanza degli ulivi secolari Antonia Battaglia

La Commissione europea potrebbe avvalorare un errore irreparabile

Per la morte degli ulivi nel Salento Giorgio Nebbia

È ora di interrogarsi sulla manifestazione della fragilità della terra. È tempo di superare l’industrializzazione dell’agricoltura

Noi siamo gli ulivi. Fermiamo la strage Donpasta

Una pioggia di veleno e un esercito di seghe per il Salento

Gli ulivi sono creature vive Cristina Carlà

“È da quando son piccola che vivo in mezzo agli ulivi….”

Buona Pasqua ai nostri ulivi Rosaria Gasparro

La poesia di una bambina: bellezza, terra, speranza

Lettera di una figlia della terra Kika

Abbiamo responsabilità più grandi di quella di portare i soldi a casa

DA VEDERE

Le alternative alla strage degli ulivi prevista dal governo

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=vjXlaD4_AP0#t=58[/youtube]

.

Cristos Xiloyannis, docente all’Università della Basilicata, mette in discussione la relazione fra xylella e disseccamento degli ulivi e si oppone all’abbattimento (fonte Tg3)

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=05v21D0Pg98[/youtube]

Comments

  1. Maria de Biase says

    13 Aprile 2015 at 20:55

    Io da un paese che si comporta così vorrei scappare, ma sul serio.

    Rispondi
    • Juana Lita Abregu says

      13 Aprile 2015 at 20:56

      Mi viene veramente da piangere…

      Rispondi
  2. Federico Iannaccone says

    13 Aprile 2015 at 20:57

    Non ci sono parole

    Rispondi
  3. Sandra Del Fabro says

    13 Aprile 2015 at 21:01

    Quanto dolore! E non si capisce qualI siano le reali cause e perchè non si tenti di salvarli con la lotta biologica…

    Rispondi
  4. Cinzia Cifariello says

    13 Aprile 2015 at 21:21

    Sono dei folli!

    Rispondi
  5. Mariagrazia Simmini Notav says

    13 Aprile 2015 at 22:31

    Ho pianto davanti al massacro degli ulivi di Oria, ho pianto davanti ad un ulivo di più di trecento anni con una vegetazione ferita che gridava aiuto…. Ho pianto nel vedere giovani manifestanti incazzati, la cui età non superava più di vent’anni… i giovani, quelli che si dice non esserci e non avere carattere, oggi urlavano la loro rabbia di fronte a un simile orrore!

    Ora mi arriva un messaggio in cui martedì si invitano tutti i cittadini nella biblioteca di Salice! Si chiede di essere presenti per una comunicazione urgente sulla Xylella. Ci sarà il corpo forestale di Brindisi, il sindaco, gli amministratori, le associazioni di categoria. Cosa vogliono? Non possono continuare con il loro terrore istituzionale a parlare ancora di Xylella!

    Stasera a Veglie un contadino nel suo intervento ha sottolineato che certe riunioni dovrebbero essere fatte nel proprio orticello con i propri concittadini! No! Io non ci sto! La tutela di ogni ulivo è responsabilità di tutti, nessuno escluso!

    Domani a Veglie nei pressi della masseria Duchessa eradicano, c’è bisogno di tutti tutti i 20.000 presenti in piazza domenica scorsa!

    Rispondi
  6. Daniela Cavallo says

    13 Aprile 2015 at 22:36

    Rabbia e dolore di fronte allo scempio che dall’ alto si è deciso di compiere.
    Si dice che neanche il vento riesca a piegare questi alberi così come, sono sicura, non si pieghera’ il popolo degli ulivi dinnanzi a questa follia.

    Rispondi
  7. mogol_gr says

    14 Aprile 2015 at 02:19

    No-Xylella.

    Rispondi
  8. massimo marini says

    14 Aprile 2015 at 13:19

    disponiamo l’identificazione di tutte le persone che con sprezzo della natura e dei cittadini impone questa barbara tortura di eradicare gli ulivi.
    Stanno ammazzando il popolo italiano, la sua terra , le sue tradizioni con tracotanza e arroganza .

    Rispondi
  9. massimo marini says

    14 Aprile 2015 at 13:20

    Vogliamo e dobbiamo potere guardare in faccia coloro che vendono il nostro popolo e ciò che gli appartiene.

    Rispondi
  10. Quinto says

    14 Aprile 2015 at 15:07

    Bruxelles docet, questo meritiamo italioti del cazzo

    Rispondi
  11. fulvio fassio says

    20 Aprile 2015 at 10:55

    Occorre agire e far sapere a tutti che probabilmente questa è l’ennesima montatura o delle grandi multinazionali del fitofarmaco o del commercio alimentare a danno dei prodotti locali di alta qualità e naturalezza. No all’olio “europeo esito degli accordi commerciali internazionali pilotati dalle grandi aziende. Che chi ha competenze specifiche intervenga sui media (stampa e TV, perchè non da F.Fazio ?) per smontare un’operazione barbarica che non intende curare la malattia ma distruggere direttamente le piante. E’ come estrarre il dente per lucrare sulla protesi invece dii curarlo.
    Boicottare gli oli “industriali”, comprare direttamente dai contadini o dai frantoi.
    Resistere, resistere, resistere

    Rispondi
  12. fulvio fassio says

    20 Aprile 2015 at 10:58

    Occorre agire facendo sapere a tutti che probabilmente questa è l’ennesima montatura o delle grandi multinazionali del fitofarmaco o del commercio alimentare a danno dei prodotti locali di alta qualità e naturalezza. No all’olio “europeo esito degli accordi commerciali internazionali pilotati dalle grandi aziende. Che chi ha competenze specifiche intervenga sui media (stampa e TV, perchè non da F.Fazio ?) per smontare un’operazione barbarica che non intende curare la malattia ma distruggere direttamente le piante. E’ come estrarre il dente per lucrare sulla protesi invece dii curarlo.
    Boicottare gli oli “industriali”, comprare direttamente dai contadini o dai frantoi.
    Resistere, resistere, resistere

    Rispondi

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