Comune-info

Informazione indipendente

  • Pensare
  • Fare
  • Gridare
  • Agenda
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
  • Contatti
FacebookTwitterInstagram Comune-infoMastodon Comune-info
  • Guerra
  • Clima
  • Migranti
  • Covid
  • Autogestione
  • Decrescita
  • Scuola
  • Territorio
  • Movimenti
  • Roma
  • Cura
  • Conversione ecologica
  • Rivoluzione
  • Camminare
  • Patriarcato
  • Gas
  • Agricoltura
  • Orti
  • Multinazionali
  • Bici

Come parlare del tema della guerra

Luciana Bertinato
27 Gennaio 2014
In classe come altrove la testimonianza è spesso il modo migliore per affrontare temi difficili, dolorosi ma ineludibili. Mio padre è sopravvissuto a un campo di concentramento nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.

bertdi Luciana Bertinato*

L’esperienza scolastica mi insegna che il modo migliore per affrontare con i bambini il tema della guerra è raccontare loro una storia a partire da una testimonianza. A me accade di narrare quella di mio padre, sopravvissuto a un campo di concentramento nazista durante il secondo conflitto mondiale, e del dono che la vita mi ha riservato nel ritrovare, mezzo secolo dopo, la persona che lo salvò. “In tutte le cose “, scriveva Simone Weil “solo quel che viene dal di fuori, gratuitamente, a sorpresa, come un dono della sorte, senza che l’abbiamo cercato, è gioia pura”.

Una lettera

Uno squillo di telefono e la vita ti sorprende ancora una volta, all’improvviso. “Sono don Luigi Fraccari. Rovistando tra i miei documenti ho ritrovato una lettera scritta nel ‘45 da Giovanni Bertinato. È trascorso tanto tempo, ma vorrei avere sue notizie. L’ho fatto uscire io da quell’inferno… è riuscito poi a tornare a casa con quel treno?”.

La voce è velata d’emozione, ma chiara e così puntuale nei dettagli del racconto da non lasciare adito ad incertezza alcuna.

È una fredda mattina d’inverno del 1995, pochi giorni prima di Natale, quando mia madre risponde al telefono. Smarrita, riannoda a fatica lontani fili di una storia d’amore che riaffiora dalla notte del tempo. Chiede con insistenza, ascolta e racconta a lungo lasciandosi catturare da ricordi mai sopiti.

“Fare” e tramandare speranza

Luckenwalde, 8 marzo 1945: dal campo di concentramento nei dintorni di Berlino un uomo chiede aiuto. Ha fame, è malato e da mesi lotta disperatamente per uscire dalla baracca di isolamento in cui è stato rinchiuso.

Aggrappandosi alla vita che si sta spegnendo, a poco a poco, affida a un amico una lettera, scritta a matita su carta da pane, con le seguenti parole: “È già un mese che sto lottando per essere ricoverato in ospedale per le cure, dopo aver cambiato tre medici che hanno cercato soltanto di farmi del male. Solo oggi ho la conferma che il polmone destro comincia a marcire, quindi sono inabile al lavoro. Vi chiederei di fare qualcosa in merito al mio rimpatrio dato che vi trovate all’ambasciata italiana…”.

Fraccari è là dove l’uomo chiama e conosce il coraggio e la solidarietà. Per lui, e per moltissime altre vittime dell’orrore, organizza la speranza e allora la salvezza diventa un treno, uno degli ultimi in partenza ai bordi di quella tragedia immane.

Mio padre non conobbe mai il volto della persona che gli salvò la vita. A distanza di cinquant’ anni è toccato a noi ricevere questo dono. Il resto è un appuntamento dentro un pomeriggio inzuppato di pioggia, la trepida attesa dell’incontro e, infine, un abbraccio privo di parole. Perché la gratitudine non ha confini, ora che abbiamo tra le mani un sottile foglio di carta, solcato da una calligrafia che per diciannove anni con gioia ci è stata familiare.

.

Luciana Bertinato ogni giorno in bicicletta raggiunge ventidue bambini e bambine, in una classe seconda a tempo pieno, alla Primaria “I. Nievo” di Soave (Verona). Dal 1995 fa parte della “Casa delle Arti e del Gioco”, fondata da Mario Lodi a Drizzona (Cremona), che promuove corsi di formazione per insegnanti e laboratori creativi per bambini. Questo articolo è stato pubblicato anche su La vita scolastica. Altri suoi articoli sono qui.

Comments

  1. Camillo Coppola says

    5 Febbraio 2017 at 11:41

    In analogia a quanto pubblicato,ciò accadde anche a mio padre,coscritto classe 1918,durante la terribile ritirata a piedi dell’inverno Russo in Ucraina,meno 30 gradi! Si salvò perché un contadino gli permise di dormire nella sua casa in tronchi di legno,che se fossero arrivati i soldati dell’Armata Rossa avrebbero fucilato prima l’ospitante.
    La pietà umana supera anche gli eserciti.
    Di 100.000 ne tornarono solo 10.000,la maggioranza morì di stenti.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Benvenuti Ovunque - Osservatorio sull'accoglienza diffusa di migranti e rifugiati
Osservatorio sull’accoglienza diffusa
di migranti e rifugiati


ricominciamo da 3. Sostieni comune -nfo

Comune-info

Dieci anni e più. Campagna 2022

Campagna Comune-info 2022

Sostieni Comune-info

Ultimi articoli pubblicati da Comune-info

Gridare

Il museo che fa comunità

Laura Burocco

A chi fa paura il Museo Nacional Reina Sofía di Madrid?

Gridare

Un clima terribile

Alberto Castagnola

Le temperature estreme non sono più da tempo un’anomalia

Pensare Primo piano

Quanto ci manca Clara Gallini

Annamaria Rivera

Ritratto d’na grande antropologa, perfino di sé stessa e dei gatti

Fare

Altro che autonomia

Marco Bersani

Riprendiamoci il Comune. Campagna per una nuova finanza locale

Fare

Il buio

R.C.

Terremoto: ci stiamo attivando in queste terre devastate dalla violenza

Gridare

Sull’energia del futuro

Mario Agostinelli

È in atto un consolidamento dei centri di potere legati ai fossili

Ultimi commenti inseriti su Comune-info

  • Roberto Renzoni di Sulla spiaggia del Tarajal: “D’accordo con Alberto che mi precede qui e naturalmente con tutti coloro che organizzano queste marce per la dignità.”
  • Alessia Montuori di Quanto ci manca Clara Gallini: “Gallini ovviamente 🙂 ahi il correttore automatico..”
  • Alessia Montuori di Quanto ci manca Clara Gallini: “Bellissimo con-tributo alla professoressa Clara Galliani, sulle cui pagine mi sono entusiasmata da studentessa e di cui ricordo il rigore…”

Cerca su Comune-info

Contatti

Email:
Whatsapp : +39 335 5769531

Facebook

Twitter

Follow @comuneinfo

Privacy Policy – Cookie Policy - Powered by botiq.it

Gestisci Consenso Cookie
Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi. Privacy Policy
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Preferenze
{title} {title} {title}