Invocare l’amor di patria. Salvare bambini, pregare col papa e osannare le badanti ucraine dopo aver prodotto e venduto armi. Lasciare a Israele il ruolo di mediatore. Protestare con il solito corteo. Esclamare “impensabile, imprevedibile…”, dopo aver aggredito un gigante militare come la Russia. Questa guerra ha il suo alfabeto, già noto nel XX secolo. In realtà, scrive Enrico Euli, non siamo di fronte a una guerra tra Russia e Ucraina ma a uno scontro tra due imperi feudali ipercapitalisti: uno (Usa/Ue), palesemente e irreversibilmente in declino, e un altro (che lega Russia, Cina e India), palesemente e irreversibilmente in ascesa. Quel che otterranno sarà soltanto un ulteriore aumento catastrofico del caos sistemico globale: migrazioni, distruzioni e inquinamenti radioattivi, stragi di civili, guerre permanenti. Dove cercare speranza? Forse nei tremila obiettori russi, ignorati dal mondo, che non hanno seguito Putin?
Tratta da pixabay.com
Il terribile amore per la guerra ci attiva. Molto più dell’amore per la pace, o per il bene del pianeta. Come tante alacri formichine, gli ucraini si industriano per ogni dove a produrre ordigni, ad affastellare sacchi e cavalli di frisia, a cantare patriottici inni. Quel che li anima lo chiamano “amor di patria”, e non è altro che il solito, terribile “amore per la guerra”. Intanto, qui da noi, i sergenti cattivi, quelli che bellamente producevano e vendevano armi sino a un attimo fa per la gloria del Pil nazionale, ora fanno i sergenti buoni e si agitano a salvare bambini, a pregare col papa, ad amare le badanti (vedi Matteo Salvini e, si parva licet, Ugo Cappellacci).
L’onorevolissima Roberta Pinotti, già ministra della Difesa, invoca tradizioni partigiane, mentre lavora per proseguire a produrre armi da combattimento per Finmeccanica o Leonardo. Matteo Renzi ora attacca Vladimir Putin e adora i gialloblu, ma si scopre che il suo governo aveva venduto ai russi i blindati ora in uso, peraltro in un periodo in cui era già vietato dalle sanzioni. Per non parlare di Silvio Berlusconi e delle sue felici, ormai superate, memorie sul lettone dell’amico russo.
E di Israele (Israele!) che si offre per mediare i conflitti, vista la sua grande esperienza di mediazione nei suoi territori (palestinesi). Ora: già si sfiora il ridicolo a veder negoziare delle parti già in guerra, come se – a questo stadio del conflitto – fosse ancora possibile farlo senza mediatori o arbitri. Ma se il mediatore è Israele, la soglia del ridicolo è ampiamente superata e si entra nel grottesco.
Tremila obiettori russi
Come non restare scettici anche davanti a tutto quest’agitarsi di volontari, ong, associazioni di solidarietà che nulla fanno contro la guerra, quando sarebbe il tempo, e ora si attivano per coglierne i malefici frutti? Ricordano i filantropi inglesi di fine ottocento che si prendevano cura dei derelitti con i soldi ricavati dalle conquiste coloniali, che – nel frattempo – proseguivano col loro sostegno. Ma “tanto è ladro chi ruba che chi para il sacco”, ci ricordava don Milani. La solidarietà non salverà un bel nulla, se non la nostra cattiva coscienza. Se fossimo capaci – prima – di essere umani, potremmo smettere – dopo – di fare gli umanitari.
Scopriamo che i “no war” contano sui media molto meno, dei “no vax”. Non ci si perita neppure di invitarli a trasmissioni o talk show, non se ne parla sui giornali. Semplicemente non esistono. E quando appaiono sono lì con i loro ingenui e utopistici slogan e balletti in piazza, in cui invocano – insensatamente e – giustamente – invano – la pace nel mondo con le loro bandierine iridate che non hanno mai detto null’altro che “lasciateci in pace”. E queste stesse manifestazioni “per la pace”, quando la situazione degli ucraini precipiterà, si trasformeranno in cortei che richiedono il nostro intervento militare, per salvarli ovviamente.
Intanto, si continuano a mostrare gli eroici soldatini civici della terra invasa, ma nessuno parla dei 3.000 obiettori russi che non hanno seguito Putin in questa metodica follia (o anche della mobilitazione degli insegnanti, ndr).
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E Roberto Bolle che sale sul palco a Dubai, invocando pace e unità dei popoli attraverso l’arte, e avvolge con la bandiera blu e gialla una danzatrice: si fa una scelta di campo e si spaccia l’arte per linguaggio di pace che unisce le genti.
É proprio per premesse come queste, quelle di chi – da buon “integralista democratico” – si sente buono e fa il male senza neppure averne o coglierne l’intenzione, che è scoppiata anche questa ennesima guerra. Se tu umili l’Iraq o la Libia, i problemi globali sono relativi (anche se vediamo ampiamente le conseguenze di quel che abbiamo combinato anche in quei paesi). Ma se tu umili un gigante come la Russia, se provi ad accerchiarlo e inglobarlo, a non riconoscerne i bisogni, se insisti soltanto a sfruttarne le risorse senza che si senta adeguatamente rispettato, ecco che allora – a un certo punto – qualcosa accade. E, come già accaduto con i radicalismi islamici, giù tutti ad esclamare: “Incredibile, impensabile, imprevedibile, assurdo…!”. Significa proprio non aver capito nulla di come funzionano gli umani.
Due imperi feudali ipercapitalisti
Questa guerra non è tra Russia e Ucraina. É uno scontro tra due imperi feudali ipercapitalisti in formazione: uno, ad Ovest (Usa/Ue), palesemente e irreversibilmente in declino, e un altro – la RusCindia – ad Est, palesemente e irreversibilmente in ascesa. La parte in ascesa vuole dare un altro colpo, con questa guerra, a un Occidente che – da parte sua – vede come sempre solo nella guerra una possibilità di ripresa e di riequilibrio dei poteri. Ma quel che otterranno – entrambi – sarà soltanto un ulteriore aumento catastrofico del caos sistemico globale: migrazioni ed esodi, distruzioni e inquinamenti radioattivi, stragi di civili, guerre permanenti, morte definitiva di qualunque istituzione regolativa internazionale.
E ancora una volta gli Stati Uniti si limiteranno a vendere e distribuire armi e guerra e a far sì che tutti i conflitti però si vivano in Europa: saremo solo noi a dover gestire le conseguenze – attuali e a lungo termine – di quel che sta accadendo oggi. Per quanto ancora più isolati e alla frutta, gli Usa ne usciranno comunque meglio di noi europei, come sempre. E noi ne diverremo ancora più dipendenti e li seguiremo in altre guerre e in altre disfatte (perché il corso della storia non si può forzare più di tanto, se l’unica nostra forza – e non ne possiamo neppure essere più tanto sicuri come un tempo – è la guerra).
Credere in qualcosa di diverso significa non aver capito nulla di quel che è già accaduto nel XX secolo e a quel che sta venendo a cambiare nel XXI. E molte cose stanno per cambiare, esclusa la guerra. Solo lei, sotto il trucco, è sempre la stessa.
La storiella ,favola ,falsa notizie dei 3000 militari Russi professionisti che si rifiutano di andare in guerra è un controsenso ed è frutto della Propaganda USA E DEI SUOI PAESI SATELLITI IN FUNZIONE ANTI-RUSSA .
Se sei contrario alla guerra non vai a fare il servizio militare di carriera “volontario” -“PROFESSIONISTA “-MERCENARIO SE LAVORI COME SOLDATO ARTIGIANO tutti questi soldati sono pagati e hanno firmato un contratto perciò non possono fare gli obbiettori di coscienza !
Qui in Italia un soldato di leva obbligatoria (SONO SOLO UOMINI ) che in tempo di PACE si RIFIUTA di fare il SERVIZIO MILITARE
GRATUITO E OBBLIGATORIO finisce in galera per circa 12 mesi .
Se scoppiasse una guerra tra Italia è Ucraina il militare italiano di leva obbligatoria che si rifiuta di combattere contro gli Ucraini verrebbè fucilato senza tante storie nella “democratica” Italia .
Avendo fatto il servizio militare obbligatorio in Italia nel 1983 ho visto che brutta fine facevano gli obbiettori di coscienza italiani ed eravamo in tempo di pace con tutti !
Perciò dubito molto che la notizia di ben 3000 mila militari di carriera Russi che durante la guerra tra Ucraina e Russia si siano messi a fare gli obbiettori di coscienza rifiutandosi di combattere .
Forse sono soldati
Ucraini che vivono in un territorio Russofono liberato dal “esercito Russo che il nuovo governo Russofono vorrebbe obbligarli a fare la guerra contro l” Ucraina .
Durante la prima guerra mondiale alcuni Trentini hanno combattuto nel”esercito Italiano altri in quello Austrungarico.
Perciò presumo che saranno coscritti Ucraini o forse pure Russofoni che però non si sentono RUSSI .
Grazie Enrico Euli. Un articolo da diffondere, stampare, imparare a memoria….
Le reali ragioni di questa guerra sono principalmente militari.
La NATO ha installato a partire dal 2016 i sistemi di difesa antimissile BMD Aegis Ashore in Polonia (base militare di Redzikowo) e Romania (base militare di Deveselu). La Russia temeva che con l’adesione alla NATO inserita nella costituzione ucraina, sarebbero potuti essere installati sistemi del genere anche in Ucraina. E più che altro temeva che sistemi del genere, con piccole modifiche, potessero essere trasformati da difensivi in offensivi e da convenzionali in nucleari. Andando cosi ad inficiare la strategia di difesa missilistica russa.
Ed a dirlo è il giornale statunitense New York Times in un articolo di gennaio!
“Washington ha anche lottato per convincere il signor Putin che i suoi due siti di difesa missilistica in Europa orientale non hanno anche una capacità offensiva che potrebbe facilmente essere rivolta contro obiettivi russi. Rispondendo alle lamentele russe, la NATO ha dichiarato il mese scorso che i missili intercettori schierati nei siti Aegis Ashore ‘non possono minare le capacità di deterrenza strategica russa’ e ‘non possono essere utilizzati per scopi offensivi’. Ha aggiunto che gli intercettori non contengono esplosivi e non possono colpire obiettivi a terra, ma solo oggetti in volo. ‘Inoltre, il sito manca del software, dell’hardware e delle infrastrutture necessarie per lanciare missili offensivi’, ha detto la NATO. Alcuni esperti indipendenti, tuttavia, ritengono che, pur richiedendo un ritocco del software e altre modifiche, i lanciatori MK 41 installati in Polonia e Romania possono sparare non solo intercettori difensivi ma anche missili offensivi. Matt Korda, un analista della Federation of American Scientists, ha detto che “senza ispezioni visive, non c’è modo di determinare se questo hardware e software specifico per il Tomahawk sia stato installato o meno nei siti Aegis Ashore in Europa”.
https://www.nytimes.com/2022/02/16/world/europe/poland-missile-base-russia-ukraine.html
Grazie, Enrico Euli. Condivido tutto. E, purtroppo, è ormai palese, che siamo precipitati nella polarizzazione della comunicazione bellica, così come abbiamo assitito alle curve ultras del Bellum vaccinum, oggi abbiamo le divisioni tra pro o contro, qualcosa e/o qualcuno riguardo questa guerra. Mi pare che ormai poco importi l’oggetto del contendere, l’importante è sfogare verbalmente il disagio e il vuoto sociale attraverso strumenti “comodi”, che consentono di sostenere, anche le peggio cose, senza rischiare la propria incolumità. Il mainstream che si schiera e diventa filogovernativo oltre ogni ragionevole senso critico in barba alla dignità professionale, è la regola. Assistiamo attoniti a questa deriva umana nella speranza che accada qualcosa di eclatante, forse, che ci riporti a noi stessi e ad un senso compiuto dell’esistenza.
NON SONO D’ACCORDO ! mi sembra di respirare una specie di “FATALISMO COSMICO”. Tutto già fatto tutto già detto tutto già “stabilito”…anche quello che succederà. E, sopratutto, quasi tutto inutile. Meno male che ci sono i TREMILA…che poi dovrebbe voler dire che viviamo una situazione storicamente determinata e che, come al solito, si tratta di capire che cosa si può fare come intervenire ora …per fermare LA BARBARIE …GINO STRADA -Una Persona alla volta Feltrinelli – ce lo insegna. E il suo tema è proprio LA GUERRA. Penso che ci siano anche in questo momento molte cose da fare. g.s.
-blog.gaetanostella.it
Grazie Gaetano, il tuo seminare speranza nel buio resta qualcosa di molto prezioso.
A MANI ALZATE ALZANDO BANDIERA BIANCA NELLE CITTA’UCRAINE E DISERTANDO ESERCITI ARMI E GUERRA IN UCRAINA E IN RUSSIA
FARE PACE! SUBITO! E LA PACE NON SI FA “CON LE ARMI”.MA CON LA NON-VIOLENZA. ROVESCIANDO IL CORSO DELLA STORIA. Lo abbiamo gridato a ROMA dopo BERLINO LONDRA PARIGI …e in tutto il mondo.Ma bisogna continuare . Per questo dobbiamo gridare :NE’ CON PUTIN NE’ CON GLI USA-NATO NE’ CON LA UE NE’ CON IL G7.Loro le armi le costruiscono le vendono e ne aumentano le produzioni di anno in anno. Loro della guerra ne sono tutti responsabili. Quindi In tutto il mondo un solo grido universale , quello di GINO STRADA : “FUORI LA GUERRA DALLA STORIA” ! – GINO STRADA- UNA PERSONA ALLA VOLTA- Feltrinelli-
– AL POPOLO UCRAINO , mentre sta subendo una incommensurabile aggressione, chiediamo un atto di coraggio: USCIRE DALLE CASE DAI RIFUGI E NELLE PIAZZE A MANI ALZATE SVENTOLANDO BANDIERA BIANCA CHIEDERE “PACE”…facendo in modo che tutto il mondo veda. Continuare a “combattere”nella situazione attuale significa di fatto continuare il massacro allungare la guerra.
– I NOSTRI MEDIATORI SONO L’ONU E PAPA FRANCESCO- con delegazioni di russi e ucraini.
– AI SOLDATI UCRAINI E RUSSI e a tutti gli impegnati nelle “ostilità” una sola richiesta : DISERTARE ESERCITI ARMI E GUERRA.
– E L’OBIETTIVO NON PUO’ CHE ESSERE UNA UCRAINA “NEUTRALE” AUTONOMA INDIPENDENTE E DEMOCRATICA.
E’ in atto una immensa catastrofe umanitaria. E sia PUTIN che Biden hanno minacciato o “ventilato” la possibilità (o il rischio) di una guerra nucleare. E’ evidente che siamo oltre ogni limite mai raggiunto. E che i popoli sono spettatori di un gioco infernale che potrebbe da un momento all’altro sfociare NELL’OLOCAUSTO FINALE DELLA VITA SULLA TERRA. BISOGNA FERMARE QUESTA FOLLIA! Le immagini piovono come proiettili nelle nostre case sui nostri schermi. Bombardamenti, distruzioni, devastazioni, case distrutte, sirene spiegate, rifugi sotterranei che rimbombano a ogni bomba,bambini che gridano di paura e che resteranno segnati a vita …e chi ammucchia barricate…chi scappa…dolore sofferenza pianti …fuggi fuggi…e le centrali nucleari che in mezzo al delirio rischiano di saltare da un momento all’altro… BISOGNA REAGIRE ! Ci chiedono di schierarci, calpestano chi non si intruppa con IL GIOCO DEL POTERE USA-NATO: sono gli appecoronati di RAISET e giornali padronali. Siamo oltre ORWELL. Ci sono guerre buone massacri buoni bombe buone …e quelle cattive. Ci sono profughi buoni e quelli meno buoni. Quelli nel Mediterraneo possono morire. Quelli a LESBO pure… E mentre la Germania si riarma il nostro GUER(R)INI si gloria degli aumenti dei finanziamenti alle armi avvenuto con il governo dei “MIGLIORI” e il DRAGHILIBERISMO. E’ la miseria miserabile dei nostri “governanti”. Abbiamo una sola possibilità per salvare l’umanità in questa ora drammatica :diffondere continuare rendere capillare IL MOVIMENTO con atti e gesti di PACE (riempire l’ITALIA di bandiere della PACE scrivere dappertutto FERMATE IL FUOCO ! PACE SUBITO!). Accompagnando gli UCRAINI e I RUSSI che si ribellano disobbediscono ai loro imbonitori e si abbracciano idealmente perché sono fratelli in una storia comune.
Gaetano Stella- Lago di Chiusi-7-03-22
-passaparola-blog.gaetanostella.it
-scusate l’invasione…
Quindi quando c’è un problema internazionale la soluzione giusta è quella di Putin, invado-bombardo-affamo? Ma come pacifisti non ci siamo battuti per anni perché non fosse “la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”?
Bravissimo in questa analisi… sottoscrivo TUTTO…Io la bandiera della Pace l’ho esposta ma nella mia cittadina è l’unica….oggi 12 marzo ci sarà una grande manifestazione a Firenze …speriamo che possa servire a fermare queste PAZZIE..
Giordana
Tutto molto reale e giusto. Dovremmo a milioni con bandiere bianche e braccia levate invadere i territori di guerra ovunque siano, opporci con i ns corpi che tanto se continua così periranno cmq. Non abbiamo mai avuto questo coraggio e forza o perlomeno siamo troppo pochi, ognuno pensa a se sino a quando gli verranno stritolati i piedi ma allora sarà tardi, troppo tardi!
Treni della pace da ovunque, pieni di popoli verso le guerre non fuggendo da esse, ecco cosa significa interventismo reale!