A Torino è attiva una realtà che coniuga intenti politici, educazione alla cittadinanza, rispetto del lavoro e dell’ambiente. Stiamo parlando di Blu Bit: l’azienda agricola dell’associazione ACMOS e dalla Fondazione Benvenuti in Italia.
La prima azione portata avanti da Blu Bit è la coltivazione e la commercializzazione di cannabis sativa light per contribuire ad aprire un dibattito serio e senza pregiudizi sulla legalizzazione della cannabis in Italia. Per questo motivo Blu Bit ha appoggiato la campagna “Meglio Legale”: un appello al parlamento affinché riempia il vuoto legislativo intorno alla legalizzazione della cannabis a scopo medico, industriale e privato. L’azienda agricola ha appoggiato, inoltre, il Referendum cannabis legale che ha superato le 500.000 firme necessarie.
Secondo molti osservatori gli interessi delle mafie intorno alla cannabis, in Italia e nel mondo, sono enormi e sottrarre loro questo mercato sarebbe un danno per le organizzazioni criminali e un ricavo per lo Stato. Le proprietà terapeutiche della pianta, inoltre, sono ampiamente dimostrate, soprattutto per la cura di alcune malattie degenerative e la terapia del dolore.
L’idea di fondare un’azienda agricola risponde all’esigenza di educare al rispetto dell’ambiente e alla cittadinanza attiva le giovani generazioni, attraverso un’esperienza concreta di contatto con la terra. Blu Bit, infatti, svolge un’azione educativa e pedagogica con incontri sul territorio e nelle scuole, mettendo al centro i cambiamenti climatici e soffermandosi sulle azioni che quotidianamente si possono mettere in atto per limitare il più possibile l’impatto sull’ambiente.
Le coltivazioni di Blu Bit si svolgono nel rispetto delle norme sull’agricoltura biologica e i packaging usati per i prodotti in vendita sono biodegradabili o riciclabili, perché dare l’esempio è il primo modo per educare gli altri.
Ma non finisce qui. Tra i motivi che hanno spinto ACMOS e Benvenuti in Italia a fondare Blu Bit c’è sicuramente la battaglia contro il caporalato, un fenomeno capillarmente diffuso nelle campagne di tutta Italia. I lavoratori della terra sono spesso gravemente sfruttati e mal pagati, fino ad arrivare a forme di vera e propria schiavitù, sotto l’occhio indifferente della politica, dell’economia e dei consumatori. Blu Bit vuole essere testimonianza di un’agricoltura diversa, producendo col tempo occasioni di lavoro per tutte quelle categorie troppo spesso lasciate ai margini: come le donne, i giovani, i migranti, le persone diversamente abili o ex detenuti.
I prodotti di Blu Bit si possono trovare sul sito www.blubit.org e il lavoro di questa azienda agricola viene raccontato sulle pagine social: facebook (@blubit01) e instagram (@blu_bit_).
Con il 2022 alle porte Blu Bit si prepara a lanciare sul mercato quattro nuove tipologie di cannabis light, coltivate a Venaria (TO), presso l’azienda agricola “La Bellotta”. Dopo la prima esperienza di commercializzazione “Blu Bit first edition”, infatti, con l’anno nuovo Blu Bit si prepara a lanciare sul mercato ben quattro nuovi prodotti, ciascuno con peculiarità differenti. Tutte le inflorescenza prodotte sono senza semi, piene e compatte, ricoperte di cristalli di color verde brillante. Ricca di CBD o CBG e terpeni, la cannabis di Blu Bit è raccolta e lavorata a mano, essiccata in ambiente controllato.
Per tutti questi motivi Blu Bit è un’eccellenza del nostro territorio, che promette di crescere, insieme ai valori che l’hanno generata.
PIERA dice
Come qualsiasi farmaco e/o integratore dovrebbe essere concesso senza eccezioni ed a livello industriale . I contenuti di ogni farmaco sono verificati dalla associazione addetta ai controlli legali sul territorio .