Un altro naufragio a 120 miglia dalle coste della Calabria
Dolore e rabbia, dopo Roccella
RecosolIl grido della Rete 26 Febbraio dopo quanto accaduto a Roccella Jonica
Corti fuori dal ghetto
RecosolUn gruppo di studentesse e studenti liceali ha fatto parte della giuria del Rosarnofilmfestival “Fuori dal Ghetto”, dedicato alle lotte ambientali. Primo premio al corto “Aguas de oro” di Simona Carnino. Menzioni speciali per “Gladiatores” e “Solo”
Comunità dell’altro mondo
RecosolSi intitola Cose dell’altro mondo l’incontro annuale promosso da Recosol, rete delle comunità solidali, il 24 e 25 maggio a Marigliano, comune della città metropolitana di Napoli. Due giorni con […]
A Lampedusa, oltre gli sbarchi
RecosolUn festival di cortometraggi, visite e dibattiti, balli, danze e cene sociali
Road Map al parlamento Ue
RecosolDove stanno andando le politiche europee sull’immigrazione?
Sguardi diversi sul mondo
Recosol2ª edizione del Rosarno Film Festival promosso da Mediterranean Hope
Cinquefrondi, 20 giugno
RecosolAnche don Luigi Ciotti ha aderito alla manifestazione nazionale
Nelle strade di Cinquefrondi
RecosolManifestazione nazionale: “Pace come antidoto alle migrazioni forzate”
Vogliono demolire qualsiasi accoglienza
RecosolIl governo smantella le esperienze di accoglienza che, malgrado i loro molti limiti, in diversi territori hanno creato relazioni sociali diverse e poco raccontate. “Si investe su una politica di […]
Chi non smette di accogliere
RecosolLa sintesi della prima giornata di lavori organizzata a Gioiosa Ionica il 23 marzo da Recosol e Coopisa, con la partecipazione di Europasilo, Refugees welcome, ass. Don Vincenzo Matrangolo, Resq, […]
Un festival fuori dal ghetto
RecosolRosarno film festival / Fuori dal ghetto è una straordinaria rassegna di corti
Oggi è solo il tempo di piangere Suruwa
RecosolSuruwa, gambiano, era ospite dello Sprar di Gioiosa Ionica
Salvare vite è reato. La lezione di Riace
RecosolNella Locride in mano alla ‘ndrangheta si arresta Domenico Lucano
Soumaila aveva ventinove anni
RecosolSoumaila Sacko aveva ventinove anni. Era un bracciante e viveva nella tendopoli di San Ferdinando. Alle 20,30 di sabato 2 giugno qualcuno, a distanza di sessanta metri, gli ha sparato colpendolo alla testa. Soumaila è morto. Sì perché nei nostri territori qualcuno ha deciso cosi. In questa terra si muore non solo di ndrangheta,di tumore e di malasanità ma anche di razzismo
Una nuova cultura della solidarietà
RecosolAccogliere migranti e richiedenti asilo: confronto a Matera