ReCommon lancia il suo ultimo video, “Il lato oscuro del GNL americano”, frutto di una missione sul campo negli Stati Uniti, per scoprire i forti e crescenti legami tra l’Italia e il gas naturale liquefatto (GNL) statunitense
Proprio oggi si terrà l’assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo, per il quarto anno consecutivo a porte chiuse. La banca è in primissima fila nel sostenere finanziariamente il business del GNL statunitense e complessivamente l’industria dei combustibili fossili.
Intesa Sanpaolo è il primo gruppo bancario italiano in termini dicapitalizzazione di mercato, quotato tra le 50 maggiori banche del mondo; pur vantandosi nel proprio piano industriale 2022-2025 di posizionarsi “ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima” è in realtà la banca fossile n.1 in Italia: 49 miliardi di dollari di esposizione storica all’industria dei combustibili fossili dall’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi ad oggi, di cui 4,3 miliardi di finanziamenti nel solo 2022 e ad oggi 5,3 miliardi di investimenti. Al 1° gennaio 2023, la banca investe 890 milioni di dollari nel business del GNL, mentre sono 3 i miliardi di dollari di finanziamenti fra il 2016 e il 2022, di cui 2,1 miliardi a tutte quelle società che gestiscono i terminal di gas naturale liquefatto esistenti sulla Costa del Golfo e ne stanno pianificando l’espansione.
Il video e il lavoro di ReCommon si sono concentrati in particolare sugli stati della Louisiana e del Texas, dove ci sono ben cinque degli otto terminal di GNL attivi al momento, mentre altri undici sono stati approvati e altri sei aspettano il via libera. Su scala nazionale, se gli impianti proposti dovessero vedere la luce, entro un lustro si conterebbero ventisei terminal di GNL.
A farla da padrone è soprattutto Cheniere Energy, principale società statunitense esportatrice di GNL che ha in mano circa il 50% di questo business e che ha ricevuto da Intesa Sanpaolo circa 1 miliardo di dollari.
Vale la pena sottolineare che, rispetto al secondo semestre del 2021, l’export di GNL è aumentato del 12% nella prima metà del 2022, tanto che gli USA hanno sorpassato Federazione russa e Qatar, divenendo il primo Paese esportatore al mondo. Nel 2022 l’Italia è risultata il 6° importatore globale di GNL statunitense, 14esimo nel periodo 2016-2022.
Sia in Texas che in Louisiana, come testimoniato dal video, le strutture per il trasporto del gas vanno a incidere negativamente in un tessuto sociale già molto precario e all’interno di zone di sacrificio tra le più grandi del territorio statunitense.
“Dietro prestiti e investimenti ci sono persone e comunità su cui ricadono direttamente gli impatti dell’industria fossile, in questo caso del GNL. Impatti disastrosi sulla qualità della vita, sulla salute, sul lavoro, sul clima e l’ambiente”, commenta Daniela Finamore, campaigner Finanza e Clima di ReCommon. “Piuttosto che barricarsi a porte chiuse nel grattacielo di Torino, invitiamo il management di Intesa a recarsi nei territori su cui si installano i progetti che la banca finanzia, ascoltare le testimonianze di chi soffre e resiste e dar conto del proprio operato”, conclude Finamore.
Articolo pubblicato grazie alla collaborazione con Re:Common
Tacabanda1964 dice
La criminale stupidità ed ignoranza del feroce regime totalitario ITALIANO Capitalista -scafista -schiavista-europeista -Super inquinatore del mondo guerrafondaio e sottomesso agli USA non ha eguali !
Acquistare il GAS dagli USA che ha un costo economico del 150% cento in più rispetto a quello Russo è da stolti !
Per la cronaca pressare il gas stoccarlo in serbatoi negli USA trasbordarlo su NAVI scaricarlo su serbatoi in Italia dove viene di nuovo stoccato liquefatto e poi ritrasformato in gas per il trasporto sulle normali condutture provoca un terribile inquinamento mondiale sia il stoccaggio sia il trasporto sia il nuovo stoccaggio !
Mi rendo conto che gli USA dal 1989 volevano accerchiare e minacciare militarmente con armi nucleari la Russia circondandola da Nazioni Filo-USA nuclearizzate ed aggressive nei confronti della Russia !
Il piano USA prevedeva l” accerchiamento completo della Russia da parte di regimi dittatoriali fascisti Filo-USA tra cui pure l” Ucraina Nazista !
La Russia accerchiata da tutti i lati da nazioni nemiche con dittature FILO-USA sarebbe stata obbligata a lasciarsi depredare dai barbari USA e della NATO !
Mi rendo conto che l” Italietta cattolica-mafiosa-fascista -scafista-schiavista sperava di guadagnare senza far nulla !
La Russia per auto-difesa e per mettere fine al Genocidio del popolo Russo da parte dei NAZISTI UCRAINI FILO-USA è stata obbligata ad attaccare l” Ucraina !
La Russia continuerà la guerra finché tutti i territori Russi occupati dagli Ucraini non saranno LIBERATI .
Tutte le città costiere Ucraine solo sulla carta in realtà sono città Russe!
Se avete una vecchia cartina geografica a casa vedrete che l” Ucraina era una piccola regione forse un po più grande della Svizzera con capitale Kiev al centro !
Perciò sono tutte criminale balle quelle diffuse da Radio-Giornali-Televisioni-Rete Internet Occidentali !