Se c’è una cosa da fare nei dibattiti sul “genere” è nominare il problema: noi. “Noi siamo il problema – dice Michael Zezima – Gli uomini sono il problema: patriarcato, supremazia degli uomini, violenza maschile e tutte quelle strutture istituzionali create per mantenere e confondere questo sistema necrofilo”. Occorre insomma raggiungere la comprensione profonda che il genere è prima di tutto una costruzione sociale, ideata per opprimere. Ci sono diverse cose da fare e da non fare per cominciare a camminare in quella direzione
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di Mickey Z.*
Ammettiamolo, ogni qualvolta sentiamo di qualcuno che “lancia una sfida ai ruoli di genere”, spesso ci sembra così. O forse persino così. Ora, non sono qui a fare un’invettiva contro guyliner (l’eyeliner – delineatore degli occhi – per uomini), ma vorrei proporre con forza che per un genere rivoluzionario e anticonformista dovrebbe affrontare, sfidare e cambiare i più comuni e pericolosi comportamenti maschili.
Pensando a questo, ecco i dieci semplici ma radicali modi con cui gli uomini possono iniziare da subito:
1. Non stuprare e non essere un difensore dello stupro (il 99.8 per cento di coloro che sono in carcere per stupro negli Stati Uniti sono uomini e 0 per cento di questi stupratori hanno commesso la loro atrocità perché “la vittima l’aveva chiesto”).
2. Non uccidere le donne (o gli uomini, o i bambini, insomma chiunque).
3. Non essere un pedofilo.
4. Non aggredire fisicamente o emozionalmente la tua partner.
5. Non fregatevene della pornografia: non fate in modo che i ragazzi accedano alla pornografia.
6. Non essere un john; non accettare i mantra post-moderni sulle donne/ragazze che si prostituiscano e la “scelta” e non erotizzare il dolore, la paura e la vergogna via BDSM e “perversione”.
7. Non raccontare barzellette misogine o usare un linguaggio misogino o permettere ad altri uomini di farlo in tua presenza.
8. Non molestare con nomignoli, sguardi maschili;
9. Non chiamarti femminista, non dire neanche mai “non tutti gli uomini” e non farti includere in “conversioni patriarcali”.
10. Non entrare negli spazi sicuri “solo ragazze”.
Bonus: non essere troppo orgoglioso di te per aver aderito a queste linee guida perché sono proprio le ultime cose che un uomo possa fare per sfidare i già citati ruoli di genere. Lo ripeto. Questo. È. L’assoluto. Minimo. Che possiamo. Fare.
Visto che avete la lista dei dieci NON da seguire, ecco i dieci da fare:
1. Ascolta, convalida, rispetta, apprezza, fidati e difendi le donne.
2. Impara dalle donne.
3. Riscopri come essere silenzioso, come abbandonare le luci della ribalta, il palco, il microfono, la piattaforma.
4. Supporta le donne e le ragazze in ogni sforzo per combattere il patriarcato.
5. Facciamo il lavoro di autoeducarci ed imparare a riconoscere le connessioni profonde, le radici.
6. Impegnati a sconfiggere ed abbandonare tutta la socializzazione e il privilegio che ti vengono attribuiti automaticamente per il fatto di esser nato uomo.
7. Rifiuta il paradigma della mascolinità e smetti di adeguarti agli ideali e condizionamenti da macho.
8. Identificati.
9. Disimpara.
10. Evolvi (ogni giorno, tutti i giorni).
Tutto ciò (ed altro) ci fa raggiungere la comprensione profonda che il genere sia una costruzione sociale, ideata per opprimere. Un’oppressione top-down: uomini, come classe, che opprimono donne in quanto classe. Al fine di provocare un cambio sociale autentico e sostenibile, il genere deve essere abolito e gli uomini devono giocare il ruolo principale in questa ribellione epica.
Oh, prima che vi imbarchiate in questo viaggio per rovesciare quella fallocrazia, ragazzi, ancora una cosa da NON fare: non lamentatevi di come il patriarcato infligga anche gli uomini… certo che lo fa, ma non è questo il punto. Prendendo in prestito da Andrea Dworkin “gli uomini che vogliono supportare le donne in questa sfida per la libertà e la giustizia devono capire che non è così importante per noi che imparino a piangere, per noi è importante che smettano di compiere atti di violenza nei nostri confronti”.
Si, più di tutto, dobbiamo nominare apertamente ed incessantemente il problema: NOI. Noi siamo il problema. Gli uomini sono il problema: patriarcato, supremazia degli uomini, violenza maschile e tutte quelle strutture istituzionali create per mantenere ed confondere questo sistema necrofilo. Dobbiamo dare un nome al problema, ancora ed ancora fino a quando smetteremo di essere il problema.
#abolish gender
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* Mickey Z, ovvero Michael Zezima, è scrittore ma anche giornalista e fotografo, e vive a New York. Vegano, è autore di oltre dieci libri, tra quelli tradotti in Italia «Salvate Il Soldato Potere: I falsi miti della Seconda Guerra Mondiale» (Il Saggiatore). Chiunque desideri sostenere i suoi sforzi da pensatore critico, da sempre impegnato con i movimenti sociali, può farlo con una donazione qui. Comune è il sito in Italia al quale invia periodicamente i suoi articoli. Questo articolo, tradotto da Italia Deiana per Comune, è apparso – con il titolo 10 Easy Ways for Men to Smash Gender Roles) su WorldNewstrust.com. Altri articoli di Zezima sono qui.
Traduzione di Alice Michelotto per Comune.
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Leo dice
Mi avete censurato un commento che non conteneva alcuna parolaccia. Erano toni duri ma che rientravano nella pratica di un normalissimo dialogo. Siete pessimi, pessimi come il femminismo, pessimi come il marcio e la menzogna, pessimi come le peggiori ideologie della storia. E la prova é che avete la coda di paglia, tanto da dover censurare un normalissimo commento in disaccordo con la posizione dell’articolo.
Paola Scatena dice
Grazie, Comune. Disimparare richiede molta più attenzione che imparare…
Marcello dice
Follia pura.