di Flora Delli Quadri*
Un giorno, sopra ad un giornale, ho letto che i microbi che stanno dentro casa, se non stiamo attenti, ci si mangiano. Il giornale diceva pure che gli strofinacci sono pericolosi perché “sono un concentrato di germi”! “Uh Gesù, e adesso come devo fare!” e ho guardato lo strofinaccio appeso alla sedia. Dopo ho guardato il grembiule che avevo davanti che stavo facendo i servizi e ho avuto paura assai perché era un po’ sporco. Mi è preso un tocco!
Ma poi ho pensato “Beh, l’ho messo per fare i servizi, poi però me lo tolgo, mica lo tengo davanti tutto il giorno come faceva mia nonna!”.
Le vecchie di una volta il grembiule non se lo levavano mai, dalla mattina alla sera, così non si sporcava il vestito, che quello uno solo era! I grembiuli, invece, si sprecavano perché li facevano con le pezze vecchie, o con i sacchi del consorzio che era di cotone massiccio.
Con quello strumento ci facevano tutto, servizi sporchi e puliti: per esempio, se cuocevano le patate sotto la cenere, poi se le mettevano in grembo con tutta la cenere per farle raffreddare; con un angolo alzato tiravano il tegame da sopra al fuoco così non si scottavano; quando andavano alle galline, facevano il fagotto e ci mettevano le uova. Una volta mi ricordo che mia nonna ci portò pure i pulcini e li posò per terra e quelli gridavano pi pi pi e pi pi pi, e noi ragazzi facevamo pi pi pi pure noi come matti. Un’altra volta rientrò con le uova mezze aperte perché la gallina sfaticata non le voleva covare, allora le mise vicino la stufa e quelle piano piano si aprirono e uscirono i pulcini.
Quando tornavano dall’orto, dentro il fagotto ci tenevano sempre o le fascine e i legnetti per accendere il fuoco, o i piselli e le zucchine dell’orto. E come andavano le noci! Poggiavano il fagottino su tavolo e i ragazzi con una pietra le schiacciavano una dopo l’altra, una a te, una a me, una alla figlia del re. Lo stesso facevano con le castagne quando era il tempo.
E le mele? Quelle brutte e ammaccate che cadevano per terra se le mettevano nel grembo e le riportavano a casa, che non si doveva buttare niente. Se tenevano le mani sporche, mica se le lavavano! Se le ripulivano con l’angolo del grembiule e poi facevano gli altri servizi. Dentro la tasca ci tenevano sempre un ditale, un rocchetto con l’ago e il filo infilato, il gomitolo per fare la calza e, affianco, il fazzoletto del naso sporco.
Mah! Ora che ci penso, però, mica è vero che tutte le malattie venivano per il grembiule sporco di mia nonna. Certe volte io mi andavo a nascondere lì sotto per non farmi prendere da mia madre che mi voleva picchiare e quella, mia nonna, mi ci strofinava il muso sporco, mi ci soffiava il naso e, se piangevo, mi ci asciugava pure le lacrime.
Non è che per caso i medici che parlano di “germi sugli strofinacci” dicono fesserie?
Ora che ci penso, l’articolo mi ha fatto proprio arrabbiare! Gli devo scrivere a quello scimunito di giornalista e gli devo mandare a dire: “Signor giornalista, non devi fare impaurire i cristiani. A me, se m’è venuta una malattia non è stata per colpa del grembiule di mia nonna. Quella, la malattia, mi è venuta perché mi avete confuso la testa per la troppa igiene. Il grembiule di mia nonna mi ha regalato sicurezza e tenerezza, alla faccia vostra e degli “igienisti del cazzo” che fate impaurire la gente!” (la parola “igienisti” l’ho trovata sopra al giornale, il resto ce l’ho messo io che mi è uscito proprio dal cuore).
Maciknight dice
Condivido in toto il fin troppo educato intervento sulla falsa igiene della professoressa in pensione. Le malattie sono provocate da ben altro, in buona parte dagli stessi interessi economici multinazionali che poi pretenderebbero di curarle coi loro farmaci, chiudendo il cerchio, Rammento in proposito quanto mi diceva mia nonno (morto da 40 anni) riferendosi a tempi ormai remoti, che nei nostri paesi di collina (basso Piemonte) quando moriva qualcuno di consunzione (cancro), l’evento era talmente raro e traumatico che ai funerali partecipava tutta la popolazione dell’area, da tutti i paesi limitrofi … rapportatelo ai tempi attuali e capirete se è la mancanza di igiene (come descritta dai media e soprattutto dalla pubblicità) a causare le malattie
daniela degan dice
care amiche, io lo uso sempre in memoria della mia nonna, della mia mamma e delle mie zie. E’ una tradizione di famiglia, del mio clan matrilineare …. e insegno ad usarlo alle giovani donne della mia famiglia …. è un simbolo, a mio avviso, di un magico potere ….. di quando le nostre antenate avevano un rapporto con il mondo della vita.
E ho scoperto per caso una di queste radici … nel nostro mare.
E’ un mito della dea di Malta, Sansuna di GGantija.
Questa Dea costruì un tempio (…) “si era legata un grembiule alla vita e nelle sue tasche c’erano quaranta chili di fave magiche. Sansuna le mangiò mentre era intenta al suo lavoro e furono loro a darle la forza di trasportare le pietre con cui costruire il tempio. La sapienza della Dea – miti, meditazioni, simboli e siti sacri. Dee Poth – Psiche 2
Donatella Stocchi dice
Concordo con il bel articolo al 100%. Anzi è la troppa igiene e disinfettanti che sarebbero presidi sanitari, ad essere impiegati sempre più impropriamente sulla persona e nella casa ad essere fonti di malattie e intossicazioni ambientali. Del resto l’industria vuole vendere e fa leva su discorsi allarmistici, ma questa non è educazione, ma sfruttamento.
Morgana dice
Forse la lettera voleva essere ironica…
ma i commenti sono agghiaccianti e dimostrano come la cultura scientifica
in questo paese non esista proprio…
Altro che ironia… le persone ancora parlano del “male” che provoca l’igiene e gli igienizzanti..! 😛 è pazzesco !!
Forse bisognerebbe mandare tutti in certi paesi dell’ Africa e India,
nei villaggi dove hanno tifo, colera, tubercolosi ed epatiti varie, per capire l’importanza dell’igiene…
Cosa dovrebbe insegnare la falsa lettera di una povera contadina ignorante?
A non lavarsi le mani e non preoccuparsi di avere addosso dei vestiti sporchi ?
Perché la “troppa igiene” fa ammalare ??
Infatti ai tempi dei nostri nonni e bisnonni mica i bambini morivano come mosche per qualunque infezione batterica,
e non si moriva mica di parto, no….. , e neanche di epatiti, tifo, colera, salmonellosi ect…, No, perché erano tutti sani e forti perché erano “immunizzati” dalla sporcizia…. !! 😛
Guarda caso la maggiore diffusione delle malattie avviene quando le condizioni igieniche sono carenti.
Lavarsi spesso le mani riduce notevolmente il contagio di malattie da germi e batteri Figuriamoci gli strofinacci sporchi e i grembiuli sporchi usati tutti i giorni
Raffaella dice
Forse la Morgana, anzichè ammaliare, si è fatta ammaliare lei! Non sa, la signora, che questo è un racconto pubblicato in dialetto sotto pseudonimo, scritta tramite un alter ego, che vuole unire la riflessione moderna all’occhio antico e schietto di chi non si faceva abbindolare da troppe chiacchiere su prodotti chimici ed igiene. Siamo tutti d’accordo che le condizioni di vita siano migliorate per tutti, tramite la coscienza diffusa dei meccanismi della proliferazione microbica e della diffusione dei germi, come della contaminazione e del contagio, ma questo non vuol dire che dobbiamo impugnare “l’arma del pulito” ciecamente, come le grandi multinazionali vogliono che facciamo. Davvero c’è bisogno dell’igienizzante per wc? io non lo uso e sono viva e vegeta. Davvero c’è bisogno di disinfettare ogni angolo della casa per uccidere il 99,9% dei batteri? io non lo faccio e sto benissimo! Davvero è necessario credere che sia meglio sporcare il mondo con i nostri liquami purchè sia pulita casa nostra? Cara signora Morgana, si lasci ammaliare di meno da questi maghi del marketing, apra gli occhi, e magari faccia anche una riflessione sulle fobie, magari sulla rupofobia… Inoltre, cara signora, quanto ha tratto il suo ego dall’aver sparato a zero su questo articolo? adesso è soddisfatta? si sente dalla parte del giusto? meno male, mi stavo preoccupando, ed avevo già pronto un bel prodotto, casomai la sua coscienza dovesse percepirla come sporca, ma sicuramente non le servirà. Buona giornata!