
Un disegno di Maurizio Ribichini realizzato nel settembre 2010, ai temi della schedatura di rom e sinti imposta dal ministro Maroni
di Ascanio Celestini
“Cadaveri vivi”
C’è stato un tempo in cui noi eravamo cadaveri vivi,
c’è stato un tempo in cui vivevamo nei cimiteri al fosforo,
camposanti di lusso con connessione veloce alla rete.
C’è stato un tempo in cui frequentavamo solo funerali
e tra le bare degli eroi morti in guerra pomiciavamo con le veline.
C’è stato un tempo in cui il tempo non era né bello né brutto, c’è stato un tempo in cui tutto era lutto.
Ma poi c’è stato il tempo in cui noi siamo risorti dal nostro stare
fra ossi di seppia dove eravamo pasto per gli uccelli e pure i pigri ed i distratti ci hanno visto a noi…
Noi siamo i froci
siamo gli ebrei
palestinesi dell’intifada
siamo barboni lungo la strada
siamo le zecche comuniste.
Noi siamo anarchici
noi siamo spastici
noi siamo quelli col cesso a parte
noi siamo brutti, sporchi ma buoni
che detto in sintesi significa coglioni.
Noi siamo i negri
meridionali
siamo gli autonomi dei centri sociali.
Siamo l’elogio della pazzia
siamo un errore di ortografia
noi siamo i punti dopo le virgole
siamo drogati, zingari e zoccole.
C’è stato un tempo in cui noi eravamo cadaveri vivi
c’è stato un tempo in cui, noi correvamo sempre restare fermi era vietato,
pure i sassi stavano in divieto di sosta.
Sua Santità Babbo Natale era ancora vestito di bianco e di rosso,
c’è stato un tempo in cui ci aveva renne di lusso ai potenti portava regali ai servi carbone,
ma poi c’è stato il tempo in cui noi siamo risorti dall’happy hour del megaraduno dell’indulgenza
e i vampiri del sangue del santo ci hanno visto a noi…
Noi siamo i froci
siamo gli ebrei
palestinesi dell’intifada
siamo barboni lungo la strada
siamo le zecche comuniste.
Noi siamo anarchici
noi siamo spastici
noi siamo quelli col cesso a parte
noi siamo brutti, sporchi ma buoni
che detto in sintesi significa coglioni.
Noi siamo i negri
meridionali
siamo gli autonomi dei centri sociali.
Siamo l’elogio della pazzia
siamo un errore di ortografia
noi siamo i punti dopo le virgole
siamo drogati, zingari e zoccole.
C’è stato un tempo in cui noi eravamo cadaveri vivi,
e la camorra e la mafia erano il meglio del made in italy,
avevano ottenuto dal ministero una certificazione di qualità,
criminalità organizzata però d’origine controllata.
C’è stato un tempo in cui noi eravamo picciotti,
ma poi è arrivato il tempo in cui noi siamo risorti dalla tranquillità del mare
dove eravamo rugginosi relitti, e pure i tristi giornalisti fascisti ci hanno visto a noi…
Noi siamo i froci
siamo gli ebrei
palestinesi dell’intifada
siamo barboni lungo la strada
siamo le zecche comuniste.
Noi siamo anarchici
noi siamo spastici
noi siamo quelli col cesso a parte
noi siamo brutti, sporchi ma buoni
che detto in sintesi significa coglioni.
Noi siamo i negri
meridionali
siamo gli autonomi dei centri sociali.
Siamo l’elogio della pazzia
siamo un errore di ortografia
noi siamo i punti dopo le virgole
siamo drogati, zingari e zoccole.
Ascanio Celestini, CD Parole sante, Fandango, 2007
In una società che accetta a testa bassa il comando di chi vuole controllare il pensiero, i gusti e le azioni, una cultura forte come quella dei rom non può che essere un grande fastidio. Un fastidio come un neo in una faccia bianca, che è lì e si nota proprio perchè diverso dal resto della pelle. Tutto quello che non si uniforma alla massa fa paura e chi vuole il controllo usa la paura del neo sulla faccia per controllare il debole di pensiero per alimentare l’odio verso il diverso. Fa paura chi non vaccina, chi smette di mangiare carne, chi non guarda la tv e chiunque si pone delle domande invece di rispondere si al comando arrogante e vile.